Gianna deve rientrare a casa, sono le 2 del mattino ed è ancora a fare baldoria con i compagni di scuola.
Ha 18 anni da pochi giorni e non ha mai avuto nemmeno il motorino. Vive in un paesino di provincia, ha appena terminato il quarto anno del liceo scientifico.
Mentre continua a chiacchierare con gli amici ci accorge che deve andare a casa, ha ancora i coprifuoco e i suoi sono intransigenti.
Chiede un po’ in giro al gruppo di amici e a rispondergli c’è solo Giorgio, un suo compagno di scuola, ha appena finito il liceo.
“Facciamo la stessa strada, se ti va camminiamo un po’ insieme”.
Gianna annuisce e poco dopo i due iniziano a camminare verso casa.
I due ragazzi sono da tempo nello stesso gruppo di amici, ma non si parlano granché. Lungo il cammino parlano pochissimo infatti, è più lei a parlare, mentre lui in silenzio ascolta.
Vuole fare un po’ la grossa e la ragazza un po’ vissuta, tipico della sua età, tipico soprattutto quando un ragazzo ti piace.
Dice a Giorgio che qualche giorno prima un ragazzo le aveva dato qualche sculaccione e la cosa le era piaciuta parecchio, tanto da essersi bagnata… tanto da essere bagnata adesso mentre racconta.
Giorgio le risponde con un ironico “Come siamo spinte!”.
Arrivati davanti al portone lei fa per cercare le chiavi, ci mette un attimo a trovarle. Ha una borsa grande perché porta con se sempre due libri, un enorme portafogli e cianfrusaglie varie come tutte le adolescenti. Appena trovata la chiave si gira verso la porta dando le spalle a Giorgio.
Il ragazzo silenziosamente si avvicina a lei e le sussurra in un orecchio.
Se osservaste la scena da lontano, in questo momento vedreste che Gianna sta mettendo della roba nella sua cassetta delle lettere. Dopo di che i due entrano in casa, percorrono il lungo corridoio del palazzo e salgono delle scale.
“Fai molto silenzio Giorgio” dice Gianna.
Entrano in casa e senza accendere le luci, solo con la lucina del telefono vanno verso la camera di lei. Giorgio non riesce nemmeno a vedere che stanze attraversano perché è troppo buio, intravede solo qualche vetrina e una sala con dei divani.
Entrati in camera, lui la spinge contro il muro, facendo comunque attenzione a non far rumore e le sussurra “Credo di voler vedere se sei davvero così spinta”.
Lei ha la faccia contro il muro, poggiata con la guancia sinistra, una mano di lui dietro il collo e l’altra sul fianco.
Indossa un vestitino a fiori rossi piccoli, su fondo bianco.
La mano di lui dal fianco passa verso il culo di lei che intanto ha un sorriso diabolico, come ad accettare la sfida. Forse non ha capito cosa davvero gli sta chiedendo, ma non le importa molto… finalmente Giorgio le da delle attenzioni che non sono una semplice oscuro sguardo.
Poco dopo la ragazza si ritrova sul letto, accende l’abat jour sul comodino allungando il braccio sinistro mentre lui dal basso del letto sembra quasi un demone che sale dall’oscurità.
Le si infila sotto il vestitino, le sposta le mutandine e infila la lingua con arroganza. Pochi secondi, solo per sentirne il sapore.
Subito dopo le toglie il vestitino e le dice ordina di girarsi.
Gianna è ancora in intimo e si gira mettendosi a 4 zampe sul letto.
Lui si toglie i pantaloni, sposta meglio le mutandine di lei, si sputa in una mano e le ripete “Vediamo se sei davvero così spinta come intendo io”.
La ragazza non ha molto il tempo di realizzare quando si sente puntare il cazzo di lui sul buco del culo, che senza troppa prepotenza cerca di entrare.
Non ci aveva mai provato nessuno in effetti, e si chiedeva il perché lui non volesse prima altro da lei.
Gianna, che fino ad ora aveva lo sguardo verso il muro di fronte a lei, ora si gira verso di lui, che con un’occhiata le fa capire che andrà piano.
Lei si sente rassicurata anche se impaurita ma lo lascia fare.
Effettivamente è molto cauto, non sembra avere fretta, si prende tutto il tempo per scivolarle dentro e far si che lo sfintere si allarghi… pare sapere il fatto suo.
E’ una sensazione strana quella che prova Gianna, si sente piena, ma appagata, violata, ma eccitata, usata ma esaltata.
Giorgio sente il muscolo di lei molto stretto attorno al cazzo, lo sente che potrebbe davvero essere la prima volta di lei. Ci va cauto nonostante l’impazienza e si gode quei sottili fianchi da stringere con le mani.
Percepisce una Gianna timida e impacciata, ma con un grande potenziale. Lo vede nei suoi occhi che potrebbe farle qualsiasi cosa, ma vuole godersela e aspettare, senza farle davvero male…forse!
Lui viene dentro di lei, dandole prima dei colpi più forti che per farla stare zitta è obbligato a metterle una mano davanti alla bocca.
Tira fuori i cazzo e la prende per i capelli, con un cenno le fa capire di succhiare e senza farle dire due volte lei lo fa.
Sono entrambi esausti, ma lui deve andare via, non può farsi beccare dai genitori di lei. Si fa accompagnare all’uscita e le dice “la roba nella cassetta delle lettere la tengo io, te la ridò domani sera se sei in giro”. Lei risponde “mah…”, lui la interrompe mettendole un dito sulle labbra, “domani”. E va via in silenzio.
Quando la mattina di sveglia sono le 10.00, va in cucina dove trova i suoi che fanno colazione e si unisce a loro. Tutto è nella norma, non le dicono nulla, ne la guardano in modo strano.
“Ho dimenticato il telefono in macchina di Chiara, stasera quando esco lo recupero”. Avvisa così i genitori del fatto che non ha il telefono, in realtà glielo ha preso Giorgio.
“Hai provato a fare Trova il tuo I-phone, per vedere se è davvero da Chiara” dice il padre.
“Sì Sì, ho sentito Chiara via mail dal pc, ha tutto lei”.
“Ottimo” risponde il padre.
Gianna è tutto il giorno con la testa in aria, impaziente di beccare gli amici, recuperare il telefono e vede Giorgio.
Alle 22.30 esce per raggiungere le amiche per poi raggiungere il resto dei ragazzi.
Si ritrovano tutti insieme a bere una birra, Giorgio non c’è. Chiacchierano tutti insieme, le ragazze fanno gruppetto e si raccontano le ultime novità circa le rispettive relazioni, lei non dice parola di ciò che è accaduto con Giorgio, ne le ragazze chiedono nulla anche se sanno benissimo del rientro insieme dei due della sera precedente.
Le chiedono solo che fine abbia fatto il suo telefono e lei risponde che non le funzionava e lo ha mandato a riparare.
Giorgio arriva intorno all’una. Saluta tutti e si avvicina a Gianna, la saluta con un cenno, ma non le da il telefono. Si mette anche lui a chiacchierare.
Passa un’ora e Gianna deve rientrare a casa. Accenna al gruppo di amici che sta per andare via, Giorgio questa volta non fa nessun cenno, sembra non aver sentito.
Anche Chiara deve andare via e a quel punto salutano insieme tutto il gruppo, a quel punto Giorgio si accorge della cosa e si avvicina a Gianna, facendole scivolare dentro il telefono. Lei non se ne accorge, e nemmeno nessun altro.
Arriva a casa in motorino con Chiara, si salutano ed entra nel palazzo. Apre il portone, percorre il corridoio, sale su per le scale, apre la porta di casa e al buio completo arriva in camera. Accende l’abat jour sul comodino e si spoglia per mettersi a letto, spegne la luce.
Nonostante siano le 2.30 non riesce a prendere sonno. Accende nuovamente la luce, si alza e cerca la borsa. Appena la trova fruga dentro per trovare il libro e con sorpresa trova il telefono.
A quel punto lo mette sotto carica perché è completamente scarico, prende anche il libro e si rimette a letto. Legge distratta qualche pagina e quando il telefono si accende guarda tutte le notifiche. Tantissime.
Tra i vari messaggi trova quello di Giorgio, un’ora prima scriveva “quando leggi questo messaggio sappi che sarò a casa ad aspettarti” e le inoltra la posizione.
Sono le 2.51, è tardi per uscire, potrebbero sentirla, potrebbe non tornare in tempo quanto i suoi si svegliano. Non sa cosa fare… il telefono è carico solo al 22%. Decide si aspettare che arrivi al meno al 30% ed esce nel silenzio più assoluto.
Giorgio sta vicino casa sua, a 5 minuti a piedi, ma non è li, è poco più avanti dalla posizione che le ha mandato. Vista l’ora Gianna decide di correre e in meno di 5 minuti è addirittura arrivata nel luogo giusto. Il ragazzo le apre. Ora è in una cantina di lui lui ha le chiavi. E’ di amici di famiglia che d’estate sono via, Giorgio deve annaffiare le piante ogni giorno e dare il cibo alle tartarughe, è di casa lì.
Gianna è già bagnata solo per l’odore di Giorgio.
I ragazzi si siedono sul divano, lui la spoglia con lo sguardo ma si trattiene, infatti le ordina di spogliarsi, lentamente. Lui resta vestito e quando lei è del tutto nuda avvicina la mano alla figa di lei, che intanto è talmente bagnata che ha un filo di bava che le cola. Le sussurra poi “Se stata brava e silenziosa ieri, non ti era mai successo?”, lei fa cenno di no timidamente.
“Non è finita qui, voglio davvero vedere fin dove puoi spingerti, ma oggi sarò buono”.
La prende per i capelli, la ribalta a terra ancora una volta a 90 e le punta il cazzo sul culo, lei si volta verso di lui, lui spinge, ma non troppo. La accarezza puntando prima il culo poi la figa, poi ancora dietro e poi ancora avanti… lei intanto è talmente bagnata che sente del liquido sulle cosce.
Con un colpo solo lui opta per infilarle in cazzo davanti.
Gianna è quasi sorpresa e se lo gode. Lui spinge forte tenendola per i fianchi, varia di intensità nei primi 5 minuti. Poi la prende per i capelli con la mano destra e con la sinistra le tiene ancora il fianco. Spinge.
A quel punto la gira con violenza e si mette sopra, ancora una volta davanti, per la prima volta lo vede in faccia mentre la scopa.
Lui ha un’espressione grigia, molto cupa. In realtà non è nemmeno così tanto espressivo, ma sembra piacergli.
La scopa con foga, prendendola anche a schiaffi in faccia e stringendole il collo. Lei sta per venire, lui sembra quasi rendersene conto e si ferma. Gianna un po’ perplessa lo guarda ma non dice nulla.
Giorgio ora è in piedi sopra di lei che si fa una sega, lei lo guarda e prova a toccarsi.
“No” le dice lui, e lei senza dire nulla smette. Lui continua e viene, addosso a lei e in faccia.
Lui è ancora vestito, tira su i pantaloni e le indica il bagno. “Lavati, che ti riporto a casa”.
Gianna esegue, va in bagno, si lava in fretta, si riveste.
Uscita dal bagno è un po’ triste, ma prova anche un senso di pacatezza.
“Sappi che voglio ancora vedere se sei davvero così spinta”.
Escono dalla taverna e lui la riporta a casa, il rientro lo fanno con calma e i 10 minuti diventano infatti 15.
In questo lasso di tempo lui le dice “So che a fine agosto partirai per stare via sei mesi, ci sentiremo, penso di non sparire, sei stata brava”.
La malinconia in lei aumenta, ma le piace.
Arriva a casa, entra in silenzio e si addormenta. Sono le 5.36.
L’estate prosegue e i due si vedono ancora due volte per scopare, sempre nella taverna, sempre senza molte parole. Lui continua a farle capire che è certo che lei sia davvero spinta, ma che ancora non ha visto nulla di lui.
E’ il 3 settembre, Gianna sta per partire per i sei mesi in Texas.
Salita sull’aereo apre il libro e trova un fogliettino di Giorgio:
“Certo che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza…”
Una citazione di uno dei due libri che aveva nella borsa la prima sera, Il Piccolo Principe.
Sorride e inizia a leggere un nuovo libro.
Non si sentono molto, se non con qualche messaggio in cui lui le chiede qualche foto spinta.
Su ordine e consiglio di lui si compra un plug e diligentemente lo indossa ogni giorno per 2 ore, così da tenersi pronta per quanto tornerà da lui.
Giorgio ha intanto iniziato l’Università a Milano, fisica.
Nel periodo di Natale Gianna torna per qualche giorno, ma lui non c’è, è via con la famiglia.
Il 10 marzo Gianna rientra definitivamente, con lei c’è anche Emma, una sua compagna di scuola che finirà l’anno nel suo liceo.
Emma vivrà fino alla fine dell’anno a casa di Gianna.
Le ragazze sono in classe insieme e sono ormai diventante molto amiche dopo i sei mesi americani.
Il primo Sabato pomeriggio di Emma in Italia, Gianna glielo fa passare nella sua pasticceria preferita, le fa assaggiare i dolci tipici, visto che Emma è golosa.
Emma è la stessa età di Gianna, è bionda, magra e conosce un po’ l’italiano.
Mentre bevono un the ingozzandosi di dolci arriva un messaggio a Gianna.
“Dove sei?”.
E’ Giorgio che in realtà sa benissimo dov’è, perché è nel bar di fronte, ma sa benissimo di non essere visto.
Gianna gli risponde con la posizione.
Tempo 15 minuti le raggiunge, giusto da finire un caffè e non farle capire che in realtà era li a spiarle.
Quando arriva le ragazze hanno già spazzolato tutti i dolci e stanno finendo di bere. Lui si siede, saluta Gianna con un bacio e si presenta a Emma.
Scambiano due chiacchiere, per lo più Emma e Giorgio, Gianna resta silenziosa.
Dopo una ventina di minuti Giorgio va via salutando le ragazze, “Ci vediamo stasera in giro magari”.
Entrambe annuiscono.
Alle 22.35 le ragazze raggiungono gli amici. Giorgio non c’è, ma come al solito arriverà tardi.
Tutti si presentano a Emma, qualcuno ci prova anche. Lei parla un italiano un po’ stentato e allora tutto la correggono in maniera scherzosa.
Intorno all’uno arriva anche Giorgio.
La serata va avanti tra birre e chiacchiere e alle 2.30, come sempre, il coprifuoco!
Le ragazze tornano a casa con Chiara che stavolta ha l’auto.
Arrivate a casa come al solito fanno in silenzio nel buio. Arrivano in camera e chiacchierano un po’. Emma non sa nulla di Giorgio e Gianna si sbottona un po’ con lei, a differenza che con le amiche.
Le racconta nei minimi dettagli delle serate passate con lui e della sensazione che provava tutte le volte. Con un po’ di amaro in bocca ma con l’eccitazione altissima.
Dopo un’oretta di chiacchiere, sono le 4.00, Emma sta crollando e a Gianna arriva un messaggio.
“Prossimo sabato, non tornare a casa alle 2.30, porta Emma da me”.
Gianna ha una morsa allo stomaco e chiude il telefono.
Domenica le ragazze studiano tutto il giorno, non escono.
Gianna non risponde al messaggio. Lui non si fa sentire.
Arriva lunedì e nessuno dei due si fa vivo.
Martedì sera le ragazze vanno a fare una partita di pallavolo con le amiche. A fine partita sul telefono di lei c’è un messaggio con su scritto “…sto aspettando una risposta”.
Rientrano a casa e dopo una cena velocissima lei prende il coraggio di scrivergli che non se la sente, che vorrebbe vederlo da sola, almeno la prima volta dopo così tanto tempo.
Lui le risponde che se vuole continuare a frequentarlo deve fare questo per lui: portarla nella tavernetta, fargliela trovare già bagnata e pronta per lui.
La settimana passa in fretta, lei ha un po’ d’ansia per il sabato e non ha idea di cosa fare. Non ha tutta questa confidenza con Emma e non sa nemmeno se potrebbe piacere a lei. Rimanda la decisione fino all’ultimo momento.
E’ sabato, come sempre si riuniscono al gruppo di amici, mangiano una pizza tutti insieme, così da farla provare anche ad Emma.
Giorgio è con loro, ma non sono seduti vicini.
Gianna vede che lui continua a guardare Emma…vede che la fissa molto più di quanto non fissi lei. Prova forse un po’ di gelosia.
Le birre intanto proseguono, Emma in America nemmeno potrebbe bere, in Italia invece non ha problemi, per cui rompe la regola, ma non si ubriaca.
Dopo la pizzeria vanno tutti a ballare e alle 2.30, come sempre, le ragazze devono rientrare.
Gianna guarda l’ora e trova la notifica del messaggio di lui che le dice “le chiavi della taverna sono nella tua borsa, ci vediamo tra meno di un’ora li, fammela trovare pronta”.
Gianna è ancora più confusa di prima. Guarda Emma e le dice “Ti va di restare ancora in giro?”. Emma non se lo fa dire due volte, “Ti porto in un posto carino” le sussurra vicino all’orecchio e le sorride.
Cosa aveva fatto?
Ci stava davvero provando con una ragazza???
Emma non è poi così stranita e la segue.
Le due ragazze vanno verso la taverna a piedi, ci mettono una quindicina di minuti. Gianna dice a Emma “questo è un posto che non devi nominare a nessuno, che resti tra noi”, annuisce.
Entrano nella taverna ed Emma chiede dov’è il bagno, Gianna glielo indica. Ci metto poco e ritorna in stanza. Gianna è abbastanza imbarazzata ma ci prova comunque lanciandosi con delicatezza su Emma.
La ragazza non sembra così sconvolta e li lascia toccare. E’ bagnata… Gianna la spoglia e resta vestita, la lecca per aumentare ancora di più i fluidi. Emma sembra godere della cosa e si tocca.
Qualche minuto dopo suona il campanello. E’ Giorgio.
Gianna apre ancora vestita e con lo sguardo basso indica il divano. Entrambi si avvicinano a Emma che intanto ha capito. Mentre Giorgio si siede su una sedia difronte al divano, le due ragazze sono sul divano che continuano a toccarsi.
10 minuti dopo lui allunga la mano verso le ragazze e sfiora Gianna, la bacia e la spoglia… la lascia con solo l’intimo addosso e le dice di spogliarlo.
Lei esegue, quando lui è nudo la sposta sul bordo del divano, distende Emma e inizia a scoparla.
Emma è fradicia e lui entra subito, la sbatte con forza girandosi ogni tanto a guardare Gianna che intanto di masturba. Le fa segno di avvicinarsi; non se lo fa dire due volte e lui le sussurra “Brava, baciami il collo adesso, leccami la schiena mentre mi sbatto Emma”.
Gianna gli bacia il collo e poi lo lecca fino a scendere sulle natiche. Lui intanto aumenta il ritmo mentre scopa con Emma, stando sempre sopra. Mentre Emma gode lui si gira verso Gianna e dice “Adesso tocca a te”.
Dopo il lungo orgasmo di Emma, Gianna su mette in piedi davanti al divano e come la prima volta in quella taverna si spoglia completamente. Emma intanto si siede sulla sedia da dove prima Giorgio osservava le due ragazze e si masturba mentre il ragazzo si sputa sul cazzo e lo infila nel culo di Gianna.
Gianna è sul divano a 4 zampe e Giorgio è dietro di lei che spinge.
Come la prima volta la tiene dai fianchi e poi per i capelli e le sussurra “Vedo che il plug è servito, sei bene aperta”. La ragazza sorride diabolica in un primo momento, timida subito dopo.
“No, aggiunge Giorgio, voglio ancora quello sguardo da troia”. Lei ci riprova e proprio mentre perde le speranze lui tira fuori il cazzo, la prende per i capelli e glielo fa succhiare.
Mentre glielo succhia dal basso lo guarda e allora si che lo sguardo torna vivo.
“Eccolo eccolo, Eccoti”.
Dopo esserselo fatto succhiare la gira e la penetra davanti spingendo forte e stringendole le mani attorno alla gola…intanto il divano è completamente zuppo degli di umori di tre persone.
Mentre viene sbattuta lui la guarda negli occhi e le dice “Credo di aver capito che sei davvero spinta”.
Lei viene e lui anche, questa volta dentro e fissandola negli occhi.
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