Martina è arrivata a casa, un po’ esausta. Ha dormito pochissimo.
Sono le 15.00 e vorrebbe tornare a dormire.
Toglie il cappotto, mette le chiavi sul mobile e lancia i tacchi sul tappeto.
Gira a destra, percorre il lungo corridoio che la porterebbe in camera, ma si ferma prima in bagno. Forse una doccia fresca è ciò che le serve per riprendersi.
Lascia scorrere l’acqua. Si spoglia.
Come al solito mette della musica come sottofondo, questa volta abbastanza casuale, e va in doccia.
Ad un certo punto la musica si interrompe, qualcuno la sta chiamando. Sente la vibrazione. Finisce la doccia in fretta e richiama.
“Alle 17.30 sono da te” dice una voce con tono basso.
“ok” risponde.
“Vai in camera, lascia gli armadi aperti in modo che io possa accedervi. Fatti trovare nuda, completamente nuda. Voglio che indossi solo le Mie scarpe nere. Metti la scatolina sul comodino, chiusa.”
“Va bene” risponde di nuovo lei.
Si asciuga al volo i capelli. Nuda va verso l’entrata e mette in ordine il cappotto e le scarpe.
Da un occhio che la casa sia in ordine e pulita. Si mette una vestaglia addosso e prende un caffè per riprendersi un po’, mangiando anche del cioccolato allo zenzero.
Sono le 16.50. Inizia finalmente a riprendersi dalla stanchezza grazie al caffè, al cioccolato e alla doccia. Si mette a letto sopra le coperte e legge un po’ nell’attesa che Lui arrivi.
Alle 17.20 si spoglia. Sta un po’ al telefono rispondendo a qualche messaggio e a qualche mail. Tra i messaggi ci sono quelli di Riccardo e di Luca, ma non risponde a nessuno dei due.
17.30.
La porta di casa si apre. Martina sente la chiave nella toppa e subito si mette in ginocchio sul letto.
Sente rumori a lei familiari.
Passi decisi camminano lungo il corridoio. Il tacchettio delle scarpe rimbomba.
A metà corridoio Lui si ferma. Apre l’armadio e prende diversi oggetti. Socchiude l’anta dell’armadio e prosegue avvicinandosi alla camera da letto di Martina.
Quando entra nella camera lei è li, ha la testa china ed è in ginocchio. Le mani sono dietro la schiena e il petto è alto. E’ perfetta, immobile, eterea direbbe Lui.
L’uomo poggia i vari strumenti che ha preso dall’armadio sulla poltrona e prende la scatolina. Le fa cenno di avvicinarsi.
Gattonando lei va verso il bordo del letto.
“E’ il momento di farti divertire adesso… loro non lo sanno ancora cosa vuoi, tu si Martina” le sussurra mettendole il collare di cuoio al collo.
Quell’odore a Martina piace tantissimo. E’ eccitata.
E’ ancora in ginocchio con le braccia dietro la schiena. Indossa le scarpe, come gli aveva ordinato Lui e il collare, come ha deciso Lui.
“Scendi dal letto adesso.
Mani dietro la nuca.
Sguardo fisso davanti a te”.
Lei esegue subito.
Lui si sfila la cintura dai pantaloni, le fa cenno di girarsi e le da 10 colpi secchi.
“Ti stai divertendo finalmente eh”.
“Si Signore” risponde Martina muovendo un po’ il culo.
“Sono bravi?”
“Si Signore”
“Fammi assaggiare com’è adesso il sapore della tua figa umida. Lo so che sei bagnata”
Martina in effetti è particolarmente bagnata.
Saperlo lì, eccitato, sapere che finalmente dopo anni qualcosa è cambiato la eccita.
“Sono contenta che ti stia lasciando andare Martina”
Lei sorride.
“Adesso però devo punirti, lo sai”
“Si Signore” risponde.
“Non avevi il permesso di venire con loro e lo hai fatto” dice lui.
Martina vorrebbe dirgli che in effetti non era mai stato chiarito questo punto, ma forse è meglio stare zitta.
“Fanno 60 colpi Martina. 60. Contali”
Il primo colpo di cane arriva piano… tra se e se pensa che ce la farà forse a non piegarsi.
“1” conta lei…
Arriva il secondo. “2”…il terzo “3” e così via fino a 10.
Poi si ferma.
Siamo a 10.
Il primo colpo di flogger arriva piano… tra se e se pensa ancora che forse riuscirà a stare immobile.
“1” conta lei…
Arriva il secondo. “2”…il terzo “3” e così via fino a 7.
Il settimo colpo è forte, inizia a sentirlo. Fa caldo e tarda un po’ a dire “7”. Cerca di prendere tempo e lui gli da un ottavo colpo.
Allora lei in fretta dice “7, 8”
Lui si ferma.
“9… 10”.
Siamo a 20.
Il culo di Martina è rosso.
Il primo colpo di frustino arriva, questa volta non piano… tra se e se pensa che è probabilmente crollerà prima dei sessantesimo colpo.
“1” conta lei…
Arriva il secondo. “2”…il terzo “3” e così via fino a 10.
Vorrebbe urlare.
Il caldo aumenta.
Siamo a 30.
Il primo colpo di gatto a 9 code arriva, questa volta ancora piano, la fine delle lacinie fa male, soprattutto dopo aver già preso 30 colpi…
“1” conta lei…
Arriva il secondo. “2”…il terzo “3” e così via fino a 6.
Il sesto colpo è forte. Prima di dire sei prende un grande respiro. Una piccolissima lacrima scende sul suo volto.
Si gira verso di Lui.
Come sempre lui è fermo, immobile nella penombra. Ha uno sguardo assente e si intravede che è eccitato.
“6” sussurra guardandolo.
“Girati, devi stare ferma Martina”.
Il settimo colpo arriva. “7…8…9..10”.
Siamo a 40.
Il primo colpo di frusta lunga arriva, il colpo è stato dato con dolcezza, ma sa che gli ultimi 20 saranno un’agonia…
“1” conta lei…
Arriva il secondo. “2”…il terzo “3” e così via fino a 10.
Il culo della ragazza è rosso e iniziano ad intravedersi dei tagli con qualche goccia di sangue che scende.
“Mancano solo gli ultimi 10 colpi, so che ce la farai. So benissimo che ce la faremo”.
Martina si gira ancora un volta verso di lui. Con la mandibola serrata fa un cenno con la testa e si rigira.
Gli ultimi 10 non li conta, nemmeno li sente quasi e non perché non siano forti, ma perché i primi 50 l’hanno completamente anestetizzata.
Crolla in un pianto.
Lui si avvicina e l’abbraccia.
Passano 10 minuti e lei è completamente trasformata.
Mentre è tra le sue braccia inizia a spogliarlo. Il cazzo di lui è ancora durissimo, esattamente come lo aveva notato poco prima nei suoi pantaloni mentre la frustava.
Lui si poggia comodo sul letto, mentre lei gli tira giù i pantaloni.
“Vieni qui, dammi il culo Martina”.
Lei si gira. Lui le apre le chiappe e ci infila due dita. “Sei bagnata come una cagna” le sussurra.
Il volto di lei si ricopre di un sorriso maligno misto ad imbarazzo.
Lui assaggia il sapore di lei, prima con le dita e poi ci affonda la faccia. Qualche secondo dopo è a 90 e lui la penetra con una forza che lo contraddistingue. Spinge forte e lei urla. Le fa male, è troppo lungo.
A lui sembra non importare molto.
La ribalta subito dopo, le fa poggiare i piedi sul suo petto mentre la penetra ancora. Pochi secondi dopo allunga la mano verso il collo di lei. Martina tende le mani verso le cosce di lui e lo graffia. Lo stringe forte e lo vorrebbe ancora più dentro nonostante si stia facendo male.
Inizia a mancarle il respiro, ma lui continua a stringerle il collo sottile.
La tiene per la gola spingendola a se, forte.
Poco dopo esce dalla figa bagnatissima di lei. Martina quasi non sente nulla, è troppo bagnata.
“Dammi il culo, voglio venirti dentro”.
“Si Signore” risponde.
Si gira, si prende le natiche con le mani e le apre per lui.
Entra con facilità, lei non fa alcun verso.
Poco dopo vengono entrambi, insieme. Lei col permesso di lui.
Le mancava.
Una settimana senza di lui e le mancava l’aria.
Martina viene abbracciata subito e viene spogliata del suo collare.
Si guardano negli occhi.
Sorridono.
“Vestiti, andiamo fuori a cena!”, Martina ha un sorriso gigante, non si era resa conto che fuori fosse già buio.
“Oh cazzo, sono già le nove, faccio in fretta”.
Entrambi si infilano in doccia, lei in camera e lui nel bagno che c’è lungo il corridoio.
Si vestono in fretta e mentre Martina si trucca lui apre una bottiglia di bianco.
Quando lei è pronta lo raggiunge in sala, bevono un bicchiere ed escono di casa.
Ad aspettarli c’è già il taxi.
Mentre sono a cena l’uomo chiede a Martina di raccontare tutto, ma di non dirgli i loro nomi.
Lei inizia a raccontare di Luca, del primissimo incontro.
Poi tocca al racconto con Riccardo e subito dopo gli accenna anche di averli casualmente fatti incontrare la sera prima.
L’uomo sa benissimo che tutto è accaduto nei tre giorni precedenti.
“Hai una bellissima luce negli occhi Martina”.
“E’ il loro desiderio, anzi il vostro desiderio, a risvegliarmi” risponde lei.
“Mi sembra di rivederti indietro nel tempo, mi sembra di essere qui 5 anni fa” aggiunge lui.
Dopo cena fanno una passeggiata. Quando arrivano vicino al parco lui la prende per un braccio e le dice “Spogliati”.
Lei con il cappotto addosso si lancia in un contorsionismo incredibile e riesce a spogliarsi. Indossa ancora solo le scarpe e il lungo cappotto.
“Togli il cappotto”.
Mentre è nuda al freddo le mette delle manette e poi le poggia sulle spalle il cappotto che chiude per non farle prendere freddo, ma soprattutto per non fare notare a nessuno che è nuda.
I due adesso comminano un po’ per il parco, tra le luci fioche e pochissime persone. Martina sta particolarmente attenta a come cammina, perché non vuole che si noti nulla.
Durante il percorso per tornare a casa lei è ancora nuda. Quando arrivano Lui apre il portone e le fa cenno di entrare per prima.
Prendono l’ascensore, arrivano al piano ed entrano in casa.
Finalmente Martina è al caldo.
Resta ancora col cappotto e va verso il divano, si siede come riesce, visto che ancora ha le manette.
Lui va in cucina a prendere i bicchieri e il vino. Quando torna in sala le toglie le manette e la fa mettere a 4 zampe. Si siede sul divano sorseggiando il vino… e così, per due lunghissime ore, guardano un film…con i piedi di lui poggiati sulla schiena di lei e lei immobile.