Lui ha appena tirato dietro di se la porta.
Martina è sul divano a sorseggiare un te.
Indossa la maglia di lui, ne sente il profumo.
Sono le 9.40. Non ha molta voglia di lavorare, ma alle 11.30 ha un appuntamento con un nuovo cliente per discutere di un progetto.
Dà velocemente un occhio alle mail di lavoro, le hanno piazzato un altro appuntamento alle 17.00; le si prospetta davanti una lunga giornata.
Intorno alle 10.15 finisce con le mail e i vari check per i lavori, si sistema per andare dal primo cliente e alle 11.20 è puntuale da lui.
La fanno attendere in sala riunione e alle 11.35 entra Paolo.
Paolo è un uomo di 42 anni, capello lungo abbastanza estroso. Ha una parlata molto sicura, gli ricorda un suo vecchissimo amico regista.
I due si presentano e subito iniziano a parlare del progetto che Martina dovrà fare per l’azienda di Paolo.
Martina si assenta qualche minuto per andare in bagno e al rientro Paolo, con un sorriso particolarmente malizioso, le dice “Il tuo telefono ha vibrato tutto il tempo”.
Lei controlla se qualcuno l’ha chiamata, ma in realtà erano solo notifiche, molte notifiche di Tinder.
Tra se e se pensa “Cazzo il telefono era rivolto verso su, Paolo avrà visto!”.
Un po’ in imbarazzo si risiede e continuano con il progetto.
“Ci vediamo tra due settimane allora Paolo”.
“Certamente Martina, a prestissimo”.
Quando Martina esce è ancora un po’ imbarazzata. Sale in ascensore e prima ancora di aprire Tinder apre whatsapp.
Forse è arrivato il momento di rispondere a Riccardo e Luca.
Per via della fretta copia e incolla brutalmente lo stesso messaggio a entrambi: “Ciao, scusami se rispondo adesso, sono presissima dal lavoro. Ho un’oretta di pausa pranzo, ci vediamo?”.
Chiaramente spera che uno dei due sia occupato.
Pochi minuti dopo Riccardo le risponde dicendole che è a lavoro dall’altro lato della città, “ci vediamo domani sera che sono libero?”.
Martina risponde “Perfetto, ci vediamo da me?”.
Riccardo risponde subito di si.
“Cena?” propone lei.
“Volentieri risponde lui.
E’ fatta, se Luca risponde almeno non si sovrappongono.
Sono le 13.45 e Luca non si è fatto vivo, a quel punto Martina decide di pranzare sola infilandosi nel primo bar lungo la strada.
Si siede al tavolo e prende in mano il menù. Ha una voragine allo stomaco e mentre è completamente immersa nella lettura dei dolci arriva Jacopo, il cameriere.
“è pronta per ordinare?” dice lui.
“no scusi, mi dia altri 5 minuti” risponde Martina con la testa ancora bassa.
“Certamente” aggiunge lui.
Nel preciso momento in cui lui dice quest’ultima parola lei alza la testa e lo guarda in faccia. Ha un viso familiare, infatti aggrotta un po’ la fronte.
Poco dopo abbassa la testa per scegliere cosa mangiare e finalmente trova qualcosa di interessante.
Il cameriere tarda ad arrivare e intanto lei da un occhio a Tinder.
Scorre i messaggi e in effetti eccolo. Ecco Jacopo li tra i messaggi.
Non hanno parlato molto, ma si sono scambiati qualche chiacchiera.
Tra se e se pensa “chissà se si è reso conto di avermi scritto”.
Qualche minuto dopo il ragazzo torna. In effetti anche lui è abbastanza titubante nello sguardo. A quel punto Martina se la gioca senza pensarci molto “Jacopo giusto?”.
Lui un po’ stranito risponde “Si?”
“Piacere, io sono Martina, ci siamo scambiati due parole su Tinder”.
“Ah ciao, ecco perché il tuo visto mi sembrava familiare”.
I due non chiacchierano molto perché lui è ancora in servizio ma si lasciano con un “alle 17 finisco il turno, se ti va prendiamo un caffè insieme”.
Martina risponde che purtroppo non può, ma volentieri per un aperitivo.
Jacopo risponde “19 per te va bene?”. Martina annuisce ed esce dal bar.
Mentre prende i mezzi per poter raggiungere il cliente successivo Luca la chiama.
“Ciao Martina, come stai? Scusami ma ero col capo a lavoro e non potevo rispondere.”
“Figurati, avevo del tempo libero e ti ho pensato”
“Sorry, ci possiamo beccare stasera?”
“Tra stasera e domani non ci sono, mercoledì?”
“Vada per mercoledì sera allora”
Rapido e indolore.
Lunedì Jacopo, martedì Riccardo, mercoledì Luca.
Starà forse esagerando??
Quando è ancora sui mezzi, per far passare il tempo scorre Tinder e trova Paolo.
Sì, Paolo, il quarantaduenne, il cliente delle 11.30.
Sorride.
Alle 17.00 puntuale è dall’altro cliente, ma alle 17.45 ha già finito.
Quando esce corre in fretta a casa per potersi fare una doccia. Jacopo le ha intanto mandato un messaggio con il suo numero.
Quando Martina lo vede gli scrive subito “Ci vediamo da Marcona”.
Alle 19 Jacopo è già li che l’aspetta.
Quando Martina entra al bar saluta subito Giulio, il suo vecchio compagno delle elementari.
Va verso Jacopo, si siede e poco dopo Giulio li raggiunge.
“Per te un gin tonic e tu?”
Jacopo risponde “Anche per me”.
Mentre i due ragazzi aspettano il drink chiacchierano.
Jacopo ha 26 anni, alto, magro. Un ragazzo molto fascinoso. Ha degli occhi con un taglio che la fanno bagnare solo a guardarlo…
I due parlano un po’. Intorno alle 21.00 Martina propone di andare da lei.
Jacopo non se lo fa dire due volte e i due si dirigono verso casa di lei prendendo due pizze lungo la strada.
Quando arrivano a casa, come successo con Riccardo e con Luca, Jacopo resta sbalordito per la grandezza della casa.
Martina va subito a destra verso la cucina, il ragazzo la segue.
Mentre mangiano la pizza chiacchierano ancora un po’, Martina è più grande di Jacopo di due anni.
A fine cena i due vanno in sala e senza titubare troppo Jacopo bacia Martina.
Inaspettato! Di solito sono tutti così timidi e pazienti, lui sembra volerla divorare quasi. La bacia con la voglia di un sedicenne e la forza di un quarantenne. In pochi minuti è per terra, nemmeno sul divano, è distesa sul marmo freddo.
Entrambi sono ancora vestiti. Lui la bacia ancora, prima sulle labbra, poi sul collo e piano piano la spoglia, riempiendola di baci e leccandola ovunque. Prima sul collo per finire leccandola nell’interno coscia.
Martina è in intimo e dopo essersi goduta questo momento di esplorazione da parte di Jacopo, decide anche lei di spogliarlo e baciarlo e leccarlo sulla schiena.
All’improvviso, mentre lei percorre la schiena di lui con la lingua lo morde.
Il ragazzo reagisce, capendo al volo che probabilmente le piace giocare con qualcosa di più forte.
Entrambi sono nudi e solo adesso vede che la pelle di lei è livida sul culo, sulle cosce e sulla schiena.
“E questi” dice lui.
Martina “Questi sono dei segni”
J. “Lo vedo”
M. “Mi piacciono le persone decise”
J. “è una sfida?”
M. “assolutamente no” sorride “non direi a nessuno come divertirsi con me”.
Il ragazzo le sfiora i segni, sembra curioso, forse spaventato…
“Mettiti a 90 sul divano Martina, voglio guardarli e guardare i segni” le dice.
Lei è sorpresa, non sa se prendere la cosa in maniera positiva o negativa.
Per circa 5 minuti lui la guarda e le tocca il culo livido. Ad un certo punto inizia a leccarle le zone viola e sente di nuovo la stessa voracità che aveva nel primissimo bacio in quel gesto.
Dai segni viola passa alla figa, ora è nuovamente concentrato su quella.
Martina gode mentre stringe con le mani la spalliera del divano, la lingua di Jacopo è larga e non troppo aggressiva. Le mordicchia le labbra, poi l’affonda, poi ancora le labbra e poi affonda, finché non le lecca anche il buco del culo.
Le geme e inarca la schiena.
Si gira guardandolo negli occhi e gli dice “scopami”.
Stava impazzendo, le pulsava proprio la figa da dentro. Lo voleva avvolgere, stringere e goderne.
Jacopo non se lo lascia dire due volte.
Quando è dentro in un primo momento è molto delicato, sarà che sono anche un po’ scomodi su quel divano.
Dopo qualche minuto, in un crescendo, arriva a sbatterla come piace a lei.
Martina gli morde il collo, gli lecca l’orecchio e percepisce i brividi di lui lungo la schiena.
Mentre è vicina all’orecchio gli sussurra “andiamo in camera”.
I due ragazzi sono nudi e si dirigono verso la stanza della ragazza camminando attraverso il lungo corridoio.
Si infilano sotto le coperte e subito Martina salta a cavalcioni su di lui. Ha un bel movimento di bacino e si assapora il cazzo del ragazzo.
Jacopo intanto la tiene per i fianchi, quando ad un certo punto lei si ferma, arretra e piano piano scende col viso lungo il petto.
Inizia a baciarlo partendo dal collo, ancora, per poi mordicchiare i capezzoli, finché non è già con la faccia vicino al cazzo di lui.
Non lo prende subito in bocca, gli lecca e succhia prima le palle. Adesso è lui a essere inebriato dalla lingua di lei.
Quando arriva all’asta del pene, dopo ben 10 minuti abbondanti inizia a succhiarglielo, leccando prima bene tutta la lunghezza.
Martina sembra soddisfatta, assapora quel pene come fosse il miglior dolce del mondo.
Jacopo ha gli occhi sbarrati, sembra avere un’espressione impassibile, come se non stesse sentendo nulla. Quando infatti lei sta per fermarsi lui le dice “continua, continua”. A lei fa strano, ma poi capisce che in realtà se la sta godendo.
Dopo altri 10 minuti Jacopo la prende per la testa e le dice “voglio farti godere e voglio che tu mi faccia godere”.
Martina risponde “scopami, sbattimi forte, fammi sentire come se fossi solo un pezzo di carne”.
Jacopo la mette a 90, e prima di tornare a scoparla lecca ancora i segni, le morde una chiappa e le tira uno sculaccione.
Inizia a scoparla e la sbatte così forte che il letto sbatte continuamente contro il muro. Martina si tocca, e si masturba per venire.
Non ci mette molto e gode.
Dopo essere venuta dice “voglio sentirti addosso, voglio che ti mi venga in faccia, sul seno…”
Il ragazzo si alza in piedi accanto al letto, Martina si mette in ginocchio e inizia a leccare, prima le palle, poi ancora l’asta.
Lo prende tutto in gola fino a lacrimare. Sente che sta per vomitare, ma continua.
Non respira.
Ma continua.
Qualche secondo dopo Jacopo la prende per i capelli, l’allontana dal cazzo e le viene in faccia e addosso, come gli aveva chiesto lei.
Mentre lui viene lei lo guarda fisso negli occhi e sente colare addosso lo sperma, caldo.
Le piace quella sensazione di calore.
Martina viene assalita da una fame improvvisa.
“Vuoi mangiare qualcosa?” dice.
Jacopo risponde “No, scappo subito a casa, è tardissimo”
Martina con un sorriso dice “Non volevo farti fare tardi”
J. “Non è colpa tua… ci siamo fatti prendere la mano…”
M. “Ci rivedremo?”
J. “Ci sentiamo domani, ti scrivo io. Non scrivermi.”
M. “o..okay” risponde titubante.
J. “Convivo”
M. “Ah ok, allora starò attentissima”
J. “Vedo che la cosa non ti sconvolge molto”
M. “Figurati, non sei l’unico e il solo”
J. “Ti capita spesso di trovare uomini impegnati?”
M. “non faccio troppe domande a riguardo… preferisco godermi il momento dell’incontro, senza pensare a nulla”
J. “Ottimo filosofia, siamo simili.
Ci vediamo presto Martina” e la bacia sulle labbra, ancora come un adolescente.
Martina lo accompagna verso la porta e lo saluta.
Sono le 3 del mattino. Affamata apre il frigo e divora un mango. Va a letto e trova un messaggio “Mi manchi…” con una foto del cazzo di Lui gonfio per lei.
Risponde con una foto della sua figa ancora bagnata…senza scrivere nulla.
Si addormenta.
Alle 8 in punto suona la sveglia.
“Vedo che ti sei divertita”
Martina risponde “Sì, e stasera ancora, domani di nuovo”.
“Non ti basta mai”
M. “Torna presto…”
“Dovrò punirti, lo sai”
Martina risponde con una foto del suo culo livido… “Loro sono ancora qui” parlando dei segni.
“Ce ne saranno di nuovi, presto!”
[…] si gira per salutare i padroni dello spazio e riconosce subito Paolo.Lo aveva incrociato tempo prima, è un dipendente di un suo cliente molto grosso, le aveva fatto […]