L’autore di questo articolo è Claudio dottore in fisioterapia con la passione per storia della medicina.
E’ un caro amico; un giorno parlando con vari amici ha tirato fuori questo argomento bizzarro… gli ho subito proposto di unirsi a Plug the Fun e con grande entusiasmo sarà spesso qui a trovarci con aneddoti interessanti, curiosi e piccanti.
Vi auguriamo insieme una buona lettura per questo suo primo e interessantissimo argomento sul Clitoride!
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Il clitoride ha una storia anatomica rocambolesca, è stato a più riprese scoperto, poi nuovamente dimenticato e nuovamente trovato nei secoli ed attribuito a tanti nomi diversi da creare ancora oggi difficoltà nella nomenclatura ufficiale dell’apparato riproduttore femminile.
Sebbene gli siano stati attribuite forme e ruoli molto differenti nell’arco della storia, perlomeno la sua esistenza è comprovata con una certa costanza fin dai primi secoli dopo cristo ai tempi di Galeno.
Quest’ultimo riteneva, in maniera incredibilmente affine alla visione odierna, che il clitoride fosse un riarrangiamento del pene, il suo equivalente nell’anatomia femminile e quindi naturale fonte del piacere della donna, come lo è il membro nell’uomo.

Questo è stato il gold standard di medicina ed anatomia per quasi due millenni, l’orgasmo clitorideo femminile, anche autosomministrato, veniva indicato come positivo per la salute fisica e mentale della donna, per la fertilità e per la solidità del matrimonio.
Quindi è abbastanza sorprendente e controintuitivo ciò che accadde ad un certo punto nell’atlante di anatomia “Gray’s anatomy”: di gran lunga il manuale più utilizzato per lo studio dell’anatomia medica dal 1854 ai giorni nostri, sviluppato in quasi 40 edizioni in tutto il mondo e ritenuto uno dei punti di riferimento nella letteratura scientifica più importanti di sempre, soprattutto per gli studenti di medicina.
Nel 1948, al passaggio dalla 24esima alla 25esima edizione dell’atlante anatomico il clitoride semplicemente “sparì”, in questo volume il clitoride è stato completamente cancellato, non si fa riferimento all’organo del piacere femminile in nessun paragrafo, nessuna nota, nessun indice e nemmeno in alcuna delle ricche illustrazioni presenti nel libro, mentre nella 24esima edizione e precedenti questo era ben presente.
Maledetto Freud!
Il merito pare essere attribuibile al dottor Charles Mayo Goss, responsabile della 25esima edizione, il motivo per cui abbia defraudato l’umanità del clitoride è ancora dubbio ma una delle ipotesi è che sia stato influenzato dagli insegnamenti dell’allora influentissimo ed ancora oggi chiacchierato psicanalista Sigmund Freud.
Freud all’inizio del 900 aveva deciso come l’orgasmo clitorideo fosse immaturo, rifiutava l’analogia tra pene e clitoride ritenendo la vagina come unico analogo accettabile per il membro maschile.
Con la crescita le ragazze dovevano spostare la propria soddisfazione sessuale dal clitoride all’orgasmo vaginale (al giorno d’oggi l’evidenza scientifica dubita anche solo della sua esistenza), evitando tassativamente di stimolare il proprio corpo cavernoso, troppo associato alla mascolinità e che potrebbe quindi portare ad alcune patologie mentali (influenza che ha ancora un’ombra perfino nella società moderna, alla ricerca di un fantomatico punto-G e che considera l’orgasmo clitorideo di secondo ordine).
Il manicomio
Una donna incapace di avere un orgasmo durante il coito e la quale cerchi invece soddisfazione tramite stimolazione clitoridea è considerata clinicamente frigida e sottoposta a cure psichiatriche per alleviare la sua sua condizione, il che si risolveva solitamente con un periodo più o meno prolungato in manicomio a meno che la malcapitata non decidesse di fingere l’orgasmo vaginale per il resto della sua vita in cambio dell’essere considerata normale.
Goss come tutti all’epoca fu molto influenzato dall’opera dello psicologo e decise forse quindi di rimuovere l’organo dal suo atlante, una decisione quasi morale, diretta ad oscurare questa pericolosa informazione, che potrebbe corrompere ed influenzare negativamente allo stesso modo medici e pazienti.
L’effetto di questa modifica potrebbe sembrare limitato in un mondo come quello odierno, basato su flussi enormi di informazioni continue, è stato invece enorme all’epoca in assenza di un contraddittorio.

L’assenza dell’organo dall’atlante anatomico voleva dire la sua scomparsa dalla medicina. I medici che fossero andati ad investigare l’anatomia femminile, gli studenti che la stessero imparando, le domande agli esami e gli elaborati di tesi, tutto si è mosso in un ambiente dove il clitoride non esisteva per ben 7 anni fino a quando la 26esima edizione del 1955 ha revisionato l’errore reinserendo il clitoride al suo posto d’onore, ma impoverito irrimediabilmente del suo potere presso la comunità scientifica ed il pubblico.
Questo ha creato un ritardo di quasi 50 anni nella ricerca, nella comprensione e nello studio di questo organo, al punto che solo nel 1998 si è avuta una ricerca anatomica di stampo moderno in grado di determinare una volta per tutte che il clitoride esiste, è il centro del piacere sessuale femminile e l’analogo anatomico del pene maschile per la felicità del povero Galeno, che può dire a ragione di esserci arrivato 2000 anni prima del resto del mondo.
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Le immagini: tre test di Rorschach che ricordano una vulva ma in maniera molto confusa è molto soggettiva come l’immagine anatomica femminile nei secoli, inoltre si rifanno alla psicanalisi di cui c’è un riferimento nell’articolo.