La porta si chiude lentamente dietro le spalle di Martina che appena alza la testa vede un uomo davanti a se.
Corporatura nella media, sui 35 anni, moro. Sul momento le prende un colpo. Lui le sorride e le dice “Ti ho vista sul balcone, per chi ballavi?”.
Lei risponde con voce sicura “Un amico.”
“Ti va di ballare per me?” chiede lui.
“Potrei…” risponde con tono deciso.
Il ragazzo inizia a camminare lungo il corridoio dal quale non si riesce a percepire in che momento della notte sono, non c’è nessuna finestra, ne un orologio.
Gira l’angolo e c’è subito un ascensore. Salgono… 8. Martina tra se e se ripensa ‘Non è il mio stesso piano’. Appena le porte si aprono il ragazzo esce e lei lo segue. Camminano ancora una decina di metri e lui apre la porta di una stanza. Le luci sono molto basse e Martina è un po’ agitata, non sa nemmeno il nome del ragazzo che ha davanti a se… le parla in italiano e dalla pronuncia sembra perfetta.
Non chiede nulla, un po’ la eccita il non sapere come si chiami lui. Questa storia degli sconosciuti e dell’essere una sconosciuta le piace molto. Non la eccita e basta, ma le permette di conoscere un po’ meglio se stessa, i suoi limiti, le sue paure, le sue sfide.
Martina va verso la finestra e facendo un gesto come per indicare la tenda dice “Vuoi che sia solo per te… o ami la condivisione…?”. Il ragazzo risponde che le cose belle vanno condivise. La ragazza allora esegue come un copione.
Ha ancora su il vestitino e lui è disteso sul letto, mentre lei è vicino al balcone e apre la tenda. Anche questa volta tutti potrebbero vederla da fuori, anche il suo Lui e Marco.
Inizia a spogliarsi lentamente. Muove il culo lentamente e si sfiora con le mani il viso, il collo, il seno, i fianchi e poi chinandosi anche l’interno coscia. Scendendo prende il bordo del vestitino e piano piano lo alza per poi farlo cadere giù appena arriva all’altezza della figa.

Le mani tornano su lentamente facendo il percorso inverso, quando sono vicine alle spalline le lascia cadere sui lati per poi far cadere del tutto il vestito sul pavimento. Esattamente come per Marco.
Ora è in intimo, si gira per dare un occhio se da fuori qualcuno la stia guardando. Ma nessuno è affacciato, per lo meno così sembra.
Martina continua nella sua danza e piano piano sfila anche il reggiseno voltandosi di schiena rispetto al ragazzo… gli mostra la schiena e per sottolinearla muove un po’ il culo. Ondeggiando verso destra e sinistra è possibile vederle come le ossa le disegnano la cassa toracica e come le sottolineino punto vita e bacino. Era timida Martina un tempo però qualcosa la sta cambiando, come un mostro oscuro che da dentro la sta piano piano invadendo. Eppure mantiene ancora quel candore apparente che le permette di sorprendere e di sorprendersi.
Lentamente si gira verso di lui, con sguardo seducente e malizioso. Subito dopo tocca agli slip, e dà nuovamente le spalle al ragazzo davanti a lei. In una sola mossa acchiappa lateralmente le mutandine e le sfila, restando col culo in su. Appena lei è nuda lui si avvicina, la spinge sul balcone e inizia a scoparla, esattamente come Marco. Martina è praticamente affacciata e vede tutto l’albergo, un po’ si preoccupa per chi potrebbe vederla, ma lo ha già fatto poco prima ed è bagnata esattamente come prima.
Qualche secondo dopo una luce si accende da una stanza. L’albergo ha una corte interna, il caso vuole che la stanza di Marco sia di fronte. Al piano sopra, al nono quindi, invece c’è il suo lui. Prima anche lui la osservava, come anche lo sconosciuto che ora la sta scopando. La sembra di stare in un film in cui lei è la protagonista.
Martina è nuda e si sporge praticamente dal balcone, cercando di non ansimare e di non fare rumore, perché altrimenti rimbomberebbe nel cortile. E’ tardissimo e sveglierebbe tutti.
Mentre in silenzio si gode la stretta su fianchi del suo sconosciuto, gode anche della silhouette di Marco che la guarda. Poco dopo i due entrano nuovamente in stanza e iniziano a scopare. Martina è distesa sul letto dello sconosciuto, lo lecca sul collo e vicino all’orecchio, poi gli morde il lobo e gli sussurra “Hai un buon sapore”. Lui le afferra il collo, la guarda negli occhi e le dice “Hai un corpo bellissimo Martina”.
“Martina? Come sai il mio nome?”.
Per un attimo tutto si ferma.
“Non importa, lo so e basta” risponde lo sconosciuto.
“Devi dirmi il tuo nome allora”…
“Perché dovrei?”.
“Tu sai il mio, io devo sapere il tuo.”
“Altrimenti?”
“Altrimenti andrò via…”
Il ragazzo sembra davvero rifletterci per un secondo, poi risponde “Stefano”.
I due proseguono. Martina esplora come sempre il corpo del partner e mentre è sopra di lui lo sfiora, lo tocca, lo assaggia. Glielo prende in bocca, ha un buon sapore. Lui ha guarda e la prende per la testa, poco dopo infatti la tira su per i capelli e guardandola negli occhi le dire “mi piaci sai?”. Qualche decina di minuti dopo lei gli salta su a cavalcioni, si muove lenta e poi veloce, lenta e poi veloce… lui gode dentro di lei, ansimando. Lei non viene, aspetta ancora di tornare da Lui.
“Devo scappare” dice lei.
“Lo so” risponde lui.
Martina si riveste ed esce dalla stanza, come in un deja vu. Questa volta non c’è nessuno ad aspettarla fuori. Percorre il corridoio, prende l’ascensore e raggiunge quella che è la sua camera. Apre la porta e c’è un luce molto fioca che invade la stanza. Vorrebbe farsi una doccia, ma sa che lui la preferisce così, con l’odore degli altri uomini addosso.
Lui è seduto su una poltrona.
“Hai fatto tardi” le dice.
“Forse un po’” risponde.
“Vieni qui, avvicinati Martina”.
Lei gli va incontro e si siede su di lui. Le prende il viso e la bacia.
“Dovrai raccontarmi un po’ di cose adesso”.
“Sicuro? Adesso?” risponde lei, un po’ stanca per la nottata.
“Adesso” risponde lui con fermezza.
Martina inizia il suo racconto, che in mezz’ora termina mentre è in ginocchio nuda davanti a lui. “Ora andiamo a letto Martina, sarai stanca.”
E’ quasi l’alba e lei si addormenta subito, stanca ma ancora piena di voglie non soddisfatte. Voglie che ha scelto di non soddisfare per poterle regalare a lui.