
Chi è Olivia e come si è avvicinata al bdsm?
Ho iniziato a leggere libri legati alla sessualità “alternativa” ed alle pratiche sadomaso già da adolescente. Ero affascinata, catturata, ma non pensavo di poter trasportare quelle cose nella realtà, come quando si legge di fantasy: bellissimo ma irreale.
Solo parecchi anni dopo ho capito di volere e poter fare “quelle cose” anche nella vita vera.
Mi sono decisa così nel chiedere “piccole cose” ai miei partner, ma nessuno di loro aveva l’indole giusta e si capiva che lo facevano per me, senza un reale interesse da parte loro. Ho quindi scoperto i siti specializzati in annunci bdsm, ma senza successo, anzi con incontri già a prima vista molto miseri.
Alla fine l’incontro decisivo è avvenuto grazie ad una amica che mi ha presentato un master con molta esperienza e personalità che mi ha letteralmente “buttata” nel vero mondo bdsm; “nuota o muori” mi son detta, ed eccomi qui adesso a nuotare ancora.
La tua particolarità sono le bellissime maschere che indossi per le foto e le feste. Da dove nasce questa passione? dove le acquisiti?
La maschere nascono da una folgorazione, prima ne ho provata una antigas solo per curiosità e me la sono tenuta addosso per mezz’ora esplorando tutte le sensazioni nuove che mi dava. Poi casualmente mi è stato chiesto se volessi indossare una maschera da coniglio in latex ad uno dei miei primissimi play party; è avvenuta una magia, mi sono trasformata, la maschera era la mia vera pelle, la mia vera faccia! Da allora le indosso sempre in pubblico ed alle volte anche in privato. Le cerco e acquisto spesso su internet, o nei sexy shop specializzati ed alle volte me le faccio fare su misura su mio disegno.
Sei d’indole sottomessa e forse un po’ esibizionista…sei anche d’indole masochista, come racconteresti a un “estraneo” al bdsm il tuo rapporto col dolore, la sottomissione e l’esibizionismo?

La sottomissione è sicuramente la parte più importante di quello che cerco nel bdsm, l’essere dominata, usata, anche oggettificata sono emozioni potenti e molto eccitanti per me. Il masochismo è arrivato dopo e mischia il desiderio di voler essere “punita” per qualcosa che credo nella mia testa di aver commesso, il desiderio di “sfogare” emozioni profonde ed il piacere di permettere a qualcuno di farmi “del male” di cui sono autonomamente e coscientemente richiedente. L’esibizionismo nel mio caso funziona quasi esclusivamente se è “qualcuno” ad esibirmi, molto meno se fatto per così dire “in autonomia” e questo credo si riallacci al desiderio di essere dominata.
Se dovessi fare delle raccomandazioni a qualcuno nuovo nell’ambiente, cosa diresti?
A qualcuno che si approccia alle pratiche bdsm direi principalmente di non vergognarsi di provare (sia emotivamente che fisicamente) nulla, non esiste “giusto” e “sbagliato” “bello” o “brutto” “lecito” o “sconveniente”, ognuno di noi è diverso e bisogna dar voce al proprio io profondo, sapendo che sicuramente si sbaglieranno delle cose ed altrettanto se ne scopriranno di inaspettate.
Hai mai provato a stare dalla parte di chi domina?
Qualche volta giocando con una amica mistress mi è capitato che lei mi facesse fare una piccola parte da dominatrice; è stato “divertente” per qualche minuto, ma assolutamente privo di qualsiasi eccitazione o coinvolgimento emotivo. Tutti i giorni devo dominare l’ambiente in cui vivo e non mi da nulla riproporre questa dinamica nel gioco.
Quale è il limite fino al quale sei disposta a spingerti? dipende da te, o, essendo sottomessa e masochista, lo stabilisce l’altro/a…?

I limiti sono fluidi, c’è qualche pratica che non potrei davvero mai fare perché mi disturba o disgusta, ma per il resto se la complicità con il/la dom è intensa ci si può/deve sempre spingere un po’ più in là…anche perché la vera complicità permette al dom di portarti oltre senza una “negoziazione” precedente, il che crea il pathos perfetto.
La parte esibizionista ti porta ad esporti anche oltre i tuoi “paletti”?
Come dicevo il mio esibizionismo è fortemente mutuato al mio/a dom, trovo estremamente appagante che mi esibisca come si potrebbe fare con il cane alla mostra o con l’auto per strada, che sia orgoglioso e soddisfatto nel farlo. È anche vero che le maschere che indosso mi fanno entrare in una specie “di trance” che mi porta a comportamenti che possono essere considerati esibizionisti in quanto tali, ma che per me in quel momento sono solo “espressioni” di un’ altra me stessa.
Spesso chi è sottomesso/a dice di sentirsi “libero/a”, sei d’accordo con questa affermazione? cosa ne pensi?
Si credo che sia una sensazione molto comune quella di sentirsi “liberi” quando si è “deresponsabilizzati”; anche se nel mio caso il piacere che cerco è esattamente quello di “non sentirmi libera”. Di avere qualcuno che decide quello che devo o non devo fare (e può essere una cosa che non gradisco).
Sono una creatura che ha vissuto per la maggior parte del suo tempo senza il collare, e quindi è quello che ricerco fortemente, un collare.
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