Se non lo sapevate adesso lo sapete!
E’ divenuta una delle principali ricorrenze dedicate alla sensibilizzazione del problema.
In tutto il mondo, oggi 1 dicembre, viene celebrata la giornata mondiale contro l’aids.
A questo link potete trovare i dati aggiornati a novembre 2018.
Inutile affermare che il problema non esista più.
Venne celebrata per la prima volta nel 1988 in occasione del summit mondiale dei ministri della sanità sui programmi per la prevenzione della malattia.
Qualche numero (anche positivo!)
Dagli anni 80 sono stati fatti progressi scientifici per il trattamento dell’AIDS.
Da un punto di vista legislativo sono create leggi per proteggere le persone affette.
Oggi è aumentato anche il numero di pazienti che hanno accesso alle cure: se nel 2000 solo 685.000 malati nel mondo potevano beneficiare della terapia antiretrovirale, adesso sono più di 21 milioni.
Le terapie di adesso assicurano una vita quotidiana tranquilla e un’aspettativa di vita paragonabile a quella delle persone che non hanno contratto il virus e ne riduce la possibilità di trasmissione di circa il 97%, soprattutto dalle madri ai bambini.
L’obiettivo di adesso è garantire l’accesso ai medicinali a chi è ancora bisognoso di cure, tra cui 1,2 milioni di bambini.
La prevenzione salverà il mondo!
Chiaramente la parte fondamentale è in primis mettere la prevenzione dell’HIV come priorità nella programmazione della sanità pubblica, in particolare nei Paesi in cui le infezioni da HIV sono in aumento.
Prevenire è meglio che curare.
E’ un detto che in questo caso echeggia benissimo.
I metodi per prevenire sono tanti, in primis il preservativo!
Da qualche anno esiste anche quello femminile, ma molti medici concordano nel fatto che tra coppie etero sia preferibile indossarlo per lui per diversi fattori, tra cui la maggiore sicurezza.
Tra coppie di donne invece è l’ideale.
Ma non esiste solo il classico preservativo…
Se ne parla poco, anzi pochissimo ma conoscete la PrEP?
Nel caso dell’HIV, si tratta di pastiglie da assumere prima di un rapporto sessuale e/o di un comportamento a rischio.
La PrEP è usata da persone senza HIV, per non prendere l’HIV e non diventare HIV-positive.
Da non confondere con la PEP o profilassi post-esposizione che consiste nel prendere tre farmaci contro l’HIV subito dopo (entro poche ore e per 28 giorni consecutivi) da un episodio a rischio di infezione per evitare di contrarre il virus.
Se volete saperne di più a questo link trovate tutte le info.
Educazione sessuale e alla prevenzione.
Purtroppo ancora oggi nelle scuole non si parla mai o quasi mai di educazione sessuale e si parla ancora meno di prevenzione.
Nelle scuole elementari si affronta l’apparato riproduttivo nella quinta classe e le maestre lo fanno sempre con vergogna e dando poche informazioni. Spesso il capitolo dedicato a questo apparato è uno dei più corti, poche pagine per scoprire come ci riproduciamo.
L’italia appartiene ai 7 paesi in cui l’educazione sessuale non è resa obbligatoria nelle scuole.
Il messaggio che il sesso sia una cosa brutta e cattiva, purtroppo, è addirittura più diffuso del messaggio che bisogna proteggersi.
Come pensiamo di poter educare i giovani al sesso sicuro se non partiamo dal sesso?
Un po’ di link per saperne di più.
Avis
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