Ho atteso che la classica settimana del boom mediatico rallentasse proprio per vedere cosa sarebbe accaduto attorno.
…è successo ciò che in effetti temevo, ovvero che i media perdessero il loro valore, la loro forza, peggiorando di netto tutta la questione, diventando addirittura fonte di ulteriori incomprensioni.
Un classico se analizziamo non solo la questione revenge porn, ma qualsiasi notizia.
Cos’è il revenge porn?
E’ la condivisione pubblica (su siti, su gruppi whatsapp, telegram ecc, ad amici) di immagini o video intimi tramite internet senza il consenso della persona ritratta e quindi coinvolta.
Chi usa o mostra ad altre persone un’immagine (o contenuto sessuale) che in realtà era destinata a restare privata.
Alcuni articoli delle scorse settimane che possono aiutarvi a capire cosa è accaduto, ma soprattutto come chiedere l’eliminazione del vostro materiale on line:
Dentro il più grande network italiano di revenge porn, su Telegram – Wired
Come i gruppi di revenge porn proliferano su Telegram – Wired
Anonymous dichiara guerra ai gruppi di revenge porn su Telegram – Wired
C’è un enorme network italiano di revenge porn su Telegram – Rolling Stones
Cosa devi fare se scopri di essere vittima di revenge porn – Vice
Perché il revenge porn interessa tutt* noi, ma proprio tutt* – Vice
Come cancellare dall’internet le proprie immagini, vi da una dritta avvocathy – Avvocathy, post IG
Come chiedere la cancellazione – avvocathy, post IG
Responsabilità maschile – Tlon, post IG
Cosa penso io?
Molte persone nella settimana del boom mi hanno scritto per chiedermi di condividere, postare, dire la mia ecc.
Me ne sono stata un po’ calma proprio per analizzare meglio ciò che stava accadendo e ciò che ahimè succede da anni.
Inutile dire cosa penso…
Penso che dietro al revenge porn ci siano persone che covano rabbia, rancore e in alcuni casi anche patologie piuttosto pesanti, ma credo che il focus principale sia la cultura, la mancanza di una cultura.
Sì, perché di base il problema è culturale, come di recente molti profili stanno IG sottolineando.
Insomma, preso atto che questi gruppi che pubblicano:
– foto e video delle proprie ex
– foto e video di bambini e adolescenti
– chiedono cosa vuole il pubblico
ecc
penso ci sia bisogno di fare il punto della situazione e cercare di eliminare in primis ciò che non vogliamo venga diffuso, e poi iniziare a riflettere sul perché alcune persone usano immagini e video intimi per screditarci, o come moneta di scambio quindi come merce ma a nostra insaputa, e di conseguenza utilizzando il corpo come se fosse un mezzo sporco.
Ecco, il corpo, ci siamo dimenticati dell’importanza del corpo.
Tutto parte da preconcetti culturali dove il corpo è un semplice mezzo ma nessuno ne ha mai capito il valore.
Il corpo
Solitamente (e mediamente) il corpo maschile è meno accettato (soprattutto visivamente) di quello femminile, da chiunque quindi persone etero e non.
E’ senza dubbio mediamente meno erotizzato ed è più diffuso il fatto che anche una donna cis etero supermegaconvintissima spesso si ecciti guardando un corpo femminile, mentre è meno diffuso che un uomo cis etero si ecciti guardando un corpo maschile.
E’ un dato di fatto e bisogna prenderne atto.
Sono stati anche fatti esperimenti in cui uomini e donne guardavano porno di varia natura (su netflix trovare i documentari – in poche parole-) e tipicamente davanti al corpo di un uomo si eccitavano tutti un po’ meno (mediamente).
Il corpo maschile stereotipato è spesso accompagnato al concetto di forza fisica, di potenza, di caccia quindi.
Un corpo maschile è più quadrato (sempre parlando di stereotipi), è da sempre culturalmente correlato al concetto di protezione.
Il tutto perché ci siamo evoluti così: l’uomo andava a caccia e la donna si occupava dei figli, era più semplice così ai tempi.
Oggi le cose stanno cambiando, ma non tanto in riferimento al concetto di protezione, perché di fatto ci si protegge in maniera differente rispetto a una volta (oggi non ci sono i mammut ad attaccarci per fortuna), ma stanno cambiando perché ci siamo evoluti e non esiste una netta distinzione da ciò che è maschio o femmina.
Da secoli e secoli il corpo femminile è sempre stato considerato sacro soprattutto in riferimento al concetto di donna=vita.
Anche in questo caso, per fortuna, le cose stanno cambiando. Sono certa che continueranno a cambiare in positivo, lentamente magari, con grandi lotte e indipendentemente dal sesso.
Il corpo femminile ha forse subito più oggettificazione dai media, anche se non se sarei così fortemente sicura. Le immagini di uomini e donne seminudi ci sono un po’ per tutti, soprattutto negli ultimi anni e le battute sessiste oggi sono esistenti per ogni lato della medaglia.
Ma cosa c’è di male nell’oggettificazione?
Nulla, assolutamente nulla, se da parte di chi viene oggettificato c’è la consapevolezza che sta accadendo questo. Non a caso è anche un fetish molto diffuso sotto diverse categorie di pratiche legate al sadomaso e alla sessualità alternativa ad esempio.
Il corpo è mio e lo gestisco io
Ma ricordiamoci che al mondo non siamo da soli.
Possiamo gestirlo davvero noi, agghindarlo, masturbarlo, massacrarlo, allenarlo ecc, ricordiamoci però che dall’altro lato ci sono pur sempre degli esseri umani e questi esseri umani hanno un modo di percepire le cose.
Questo modo di percepire le cose si basa sulle esperienze.
Le esperienze sono di vario tipo e tra le tante quella culturale è quella che possiamo definire più ampia perché in se raccoglie sotto il cappello tante sfaccettature.
Tutto ciò non giustifica nessuno, anzi sottolinea il fatto che alla base il cambiamento deve essere culturale.
Un corpo nudo è un corpo nudo e in quanto tale può:
Piacere
Non piacere
Spaventare
Essere sessualizzato
ecc…
In questo entra in gioco la consapevolezza. Dobbiamo renderci conto che possiamo essere tutte queste cose contemporaneamente.
M a g a r i , f o r s e , n o n s o si potrebbe partire da qui per poi espandere questa consapevolezza verso chi oggettifica nel modo scorretto diventando automaticamente un/a carnefice.
Fare e creare cultura
Un un corpo nudo non c’è nulla di sbagliato o di sporco, a essere sporco e sbagliato è il modo in cui queste persone (i protagonisti del revenge porn) hanno oggettificato quel corpo che in realtà hanno desiderato.
Usare un nudo come vendetta è un modo meschino per rivalersi su un’altra persona.
E’ sbagliato, è senza dubbio molto sbagliato tutto quello che in queste ultime settimane è accaduto… e sarebbe bello svegliarsi domani senza questo problema, ma possiamo trasformarlo con la giusta cultura, con la giusta comunicazione, con la consapevolezza.
Bisogna creare una cultura positiva riguardo al corpo, al porno, alle sessualità soprattutto da parte degli uomini rispetto alle donne e alla comunità LGBT+ (le due macro categorie più toccate).
Bisogna fare cultura e lavorare sulla consapevolezza della privacy e sul fatto che internet ha i suoi pro e i suoi contro.
Bisogna imparare a non fare di tutta l’erba un fascio e comunicare nel modo corretto.
Bisogna imparare a utilizzare il proprio corpo e bisogna insegnare alla gente che un corpo è un corpo, punto.
Adesso, non abbiate timore di fare sexting con qualcuno/a, ma abbiate semplicemente più consapevolezza e cercate di diffonderla.
In copertina Io nuda per Stefano Scelzi
[…] In realtà non credo di dovervi istruire su questo.Da Tinder a Facebook ormai trovare gente ben disposta a scrivere porcate (in senso positivo) di varia natura è facilissimo.Certo è altrettanto facile cadere in situazioni poco piacevoli, ma con un po’ di sale in zucca è possibile restare al sicuro.(Leggi articolo su Revenge Porn) […]