Oggi il racconto erotico di Plug the fun lo scrive una follower.
Se anche voi volete scrivere un racconto erotico e pubblicarlo sul blog potete inviarlo a: [email protected]
Aspettando i vostri racconti, vi auguriamo una buona lettura.
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Gaia si fa la doccia e inizia così il rituale dei suoi preparativi, la musica è accesa per tutto il tempo. Mentre si lava il viso e si depila le gambe, le ascelle, il pube, si osserva attentamente allo specchio.
Tornata in camera si spalma la crema, sulle gambe lisce, sulle tette, sul culo, immaginando le mani che lo toccheranno e lo sentiranno morbido e sodo.
Francesca la guarda dal letto, compiaciuta, anche lei si sta immaginando le mani che toccheranno e prenderanno, e il pensiero la eccita. Gaia continua a guardarsi nello specchio mentre la fidanzata le accarezza la pancia piatta e muscolosa e le chiede piano: «Vuoi proprio andare vero?»
Gaia le sorride: «Lo vedi anche tu che sono distratta, non penso ad altro da giorni».
Apre il cassetto e sceglie attentamente il perizoma, si allaccia il reggiseno di pizzo, rigorosamente nero. Si gira di tre quarti e controlla l’effetto sul suo sedere, si sente sexy, con la biancheria scura a contrastare sulla pelle ancora lievemente abbronzata.
Si veste rapida, pantaloni attillati, canottiera nera che lascia intravedere il pizzo del reggiseno, stivali neri e giacca di pelle. Si trucca lievemente e si spruzza il profumo sui polsi e sul collo, fantastica per un secondo sulle labbra che si appoggeranno lì e sul naso che si ecciterà per quell’odore.
È pronta per uscire e si sente elettrizzata, è la sensazione che più la fa sentire bene, quella dei primi incontri, del gioco, del flirt e della seduzione.
Saluta con un bacio veloce Francesca, ha fretta di uscire e l’altra lo sa: quella sera deve mettersi un po’ da parte e avere pazienza.

Gaia si mette le cuffie per poter continuare ad ascoltare la musica e sale in bici. Le piace correre veloce e si sente perfetta mentre pedala a ritmo della canzone, non si vergogna di cantare e sente le carezze degli occhi che la guardano mentre passa. Si alza sul sellino e piega un po’ da una parte e dall’altra con la bici mentre passa fra la gente e prende le curve che conosce a memoria.
Arriva a tutta velocità davanti ad uno dei bar che frequenta sempre e scende agile dalla bici, godendosi gli sguardi addosso di chi è seduto ai tavolini.
È un po’ in anticipo, le piace essere lei quella che vede l’altra arrivare. Prende una birra e si accende una sigaretta sedendosi fuori dal locale. La ragazza arriva e la serata passa veloce, mentre l’alcol fa crescere il livello dell’eccitazione. È ovvio che si piacciano e flirtano apertamente, entrambe sanno già come finirà l’incontro ma giocano ad avvicinarsi lentamente, i corpi che si sfiorano.
Passano ad un altro bar e ad un terzo, è già molto tardi e sono ubriache. Escono a fumare una sigaretta, sono vicine sul gradino del locale. Gaia sente il profumo dell’altra, che l’aveva tormentata già dal pomeriggio del loro primo incontro, inebriante e sexy e la desidera moltissimo. La sigaretta finisce, si alzano per rientrare, le teste vicine, Gaia si gira a guardare la ragazza e la bacia con foga, spingendole la testa contro la parete.
Si baciano, le lingue ognuna dentro la bocca dell’altra e Gaia capisce subito di non essersi sbagliata nel sceglierla: limona benissimo, con un po’ di gioco di morsi e di labbra, ha un piercing sulla lingua che Gaia succhia tirandolo un po’ con le labbra, i corpi sempre più vicini e stretti mentre si eccitano entrambe.
Ad un certo punto la ragazza infila la gamba fra le cosce di Gaia che le si appoggia addosso iniziando a sfregarsi piano. Gaia le intreccia le braccia dietro al collo e, mentre l’altra le fa scivolare entrambe le mani sul culo, sente le mutande umide sotto i pantaloni.
Odia scopare in posti scomodi, e dopo un po’ propone di spostarsi a casa. Arrivate in breve tempo a casa dell’altra, questa si stende sul letto e Gaia le sale sopra, ricominciando a baciarla. Si baciano piano adesso, Gaia ogni tanto le fa scivolare la lingua sulle guance, sul collo, sulle orecchie.
La ragazza le passa le mani sotto la maglietta, le accarezza la schiena e scende fino al sedere, glielo palpa, è il suo punto debole e Gaia inizia a baciarla con più foga premendo la coscia ora sul pube della ragazza, e allo stesso modo Gaia spinge il suo pube contro la gamba di lei. Mentre si baciano iniziano a sfregarsi piano, ancora con i jeans addosso. Il ritmo aumenta, la ragazza le spinge su e giù il culo e la morde piano sul collo, Gaia emette qualche gemito mentre sente il clitoride gonfiarsi per lo sfregamento.
L’altra è sempre più spigliata e ansima contro l’orecchio di Gaia, che si sfila la maglietta. L’altra la guarda per un secondo e poi, con un gesto veloce le apre il reggiseno, ora Gaia è seduta a cavalcioni sopra di lei che inizia a succhiarle i capezzoli mentre le infila le mani sotto la maglia.
Si era già accorta durante la serata che non portava il reggiseno, e i suoi capezzoli l’avevano eccitata spuntando ogni tanto attraverso il tessuto sottile. La pelle è liscia e compatta e le mani di Gaia salgono veloci, stringe i due seni con le mani aperte, sono tondi e sodi e le viene una gran voglia di leccarli, fa stendere l’altra e, rimanendole cavalcioni le solleva la maglia fino al collo e le guarda le tette che sono belle come se le era immaginate.
Gaia si china e inizia a baciarle, prima una e poi l’altra, avvicinandosi sempre di più ai capezzoli, intanto stringe i fianchi stretti della ragazza che geme e si muove sotto di lei. Finalmente arriva colla lingua sulle areole, le mordicchia il capezzolo e l’altra emette un lamento, continua e intanto le slaccia i pantaloni e infila una mano dentro appoggiandola sopra la vulva calda della ragazza.
Questa è evidentemente eccitata e non resiste più ai movimenti lenti di Gaia: si solleva di scatto e fa stendere Gaia sotto di lei, togliendole i pantaloni, restando solo il perizoma nero, sente già una gran voglia di essere penetrata quindi solleva il culo spingendo la sua figa verso l’altra. Lei capisce e le scosta le mutande, ma non infila subito il dito dentro, si limita a passarlo lentamente fra le labbra bagnate fino al clitoride, facendo una lieve pressione.
Ripete il movimento qualche volta e la voglia di Gaia è alle stelle, l’altra continua a giocare accarezzandola e sentendo la sua vulva che si apre sempre di più al contatto. Gaia si fa sfuggire un «ti prego…» e la ragazza sorride. Infila finalmente un dito, uno solo, dentro fino in fondo alla figa bagnata e lei inarca la schiena per il piacere di sentirsi finalmente riempita. Il movimento del dito continua, dentro e fuori, la ragazza sta sdraiata sopra di lei, un po’ sollevata e la guarda mentre lei, con gli occhi chiusi, geme sempre più forte.
Poco dopo Gaia afferra il polso alla ragazza e, facendo in modo che la sua mano non si sfili, si gira di schiena e solleva il culo perché l’altra la continui a scopare. Sta volta le dita sono due e ad ogni colpo il clitoride di Gaia sfrega contro il materasso. Lei conosce bene il suo corpo e sa che in quella posizione verrà in pochi minuti. Gode sempre di più mentre l’altra la scopa con più foga, spingendo fino in fondo le dita, non pensa più a niente se non alla sensazione di piacere che cresce e cresce velocemente, non trattiene i gemiti, la faccia premuta contro il materasso, mentre dietro di sé sente anche il respiro affannato della ragazza: è evidente che scoparla la sta eccitando e la cosa fa crescere ancora di più il desiderio di Gaia.
L’altra aggiunge un altro dito riempiendola ancora di più e con qualche colpo la fa venire.
Gaia si stende sulle lenzuola mentre sente la mano che esce dalla sua figa. La ragazza si asciuga le dita bagnate sul suo culo e si stende accanto a lei ansimando. Gaia sta provando quella sensazione che le fa amare così tanto il sesso, si sente piena di adrenalina, eccitata e potente. Inizia a baciare l’altra sulla bocca e sul collo, dopo poco scende di nuovo sulle tette, le fa diventare i capezzoli duri con la lingua e scende ancora: finalmente le sfila i pantaloni e inizia a baciarla sopra le mutande.
Ha un buon profumo, è calda e umida. La ragazza si contorce e geme quando le labbra di Gaia si appoggiano sul clitoride.
Continua a baciarla sopra le mutande e affianco, sull’interno coscia, sulla pancia piatta sopra l’elastico.
Finalmente le sfila le mutande e le apre le labbra con due dita, inizia a leccarla. La lecca intorno al clitoride, gonfio, sente i gemiti aumentare ogni volta che la lingua arriva sulla punta turgida, la figa è umida e si apre sotto la sua bocca, Gaia ci si immerge sempre di più.
Allarga i movimenti della lingua arrivando fino all’apertura della vagina, ormai completamente spalancata, infila la lingua e inizia a muoversi, dentro e fuori, la ragazza gode e le mette una mano sulla testa spingendola ancora più dentro di lei, Gaia ha la faccia tutta bagnata del liquido dell’altra, mischiato alla sua saliva. Mentre la penetra con la lingua, il naso e il resto del viso spingono sul clitoride e sulle labbra, Gaia continua a leccare, tenendo la bocca spalancata, provocando godimento con le labbra, il mento, le guance. Con la mani le tocca la pelle morbida dei seni, della pancia, delle cosce, si sta arrapando da morire: sente l’altra che gode e si inizia a masturbare sfregando i genitali contro il materasso.

Con tre o quattro movimenti di bacino l’altra le viene in bocca, bagnandola ancora di più e le allontana il viso dall’inguine.
Gaia è sdraiata fra le sue gambe, eccitata, e la guarda con desiderio, l’altra le sorride e in un secondo le è sopra. Sta volta la lascia sdraiata di schiena e inizia subito a toccarla da dietro, tenendola ferma contro il materasso con l’altra mano.
Gaia è bagnatissima, ma la ragazza le sputa sul culo e sale dalla vagina al perineo, bagnandola anche lì. Gaia non resiste più e solleva il sedere verso di lei, che con le mani le allarga le natiche, e la penetra. Gaia geme di sorpresa e di piacere, ora un dito le penetra davanti ed un altro dietro Gaia è all’apice, essere scopata così la fa impazzire. Viene forte e la ragazza sfila le dita, facendole un po’ male.
Gaia è in bici, torna verso casa: la aspettano e non le piace dormire fuori. È uscita ordinata e profumata, ora è scarmigliata, il viso, le labbra, le mani, odorano di sesso, in poco tempo è a casa, ed entra silenziosa, anche se sa che Francesca è sveglia.
Nella camera la luce dei lampioni filtra dalla tapparella permettendole di intravederla, stesa sul letto. Si spoglia veloce e si infila sotto le lenzuola, affianco a lei, con indosso solo le mutande. La abbraccia e sente il corpo teso dell’altra.
Le sale sopra e si stende su di lei: «Sei arrabbiata?» le sussurra all’orecchio, «Ti è piaciuto?» le risponde lei, «Si, ne avevo bisogno» Francesca geme a quelle parole: «Non resistevo più, senti, sono ancora bagnata» Gaia le prende la mano, dirigendola verso le sue mutande. Francesca le scosta e le sente umide: «Ti posso toccare?» «No, non ho voglia, ma ti posso raccontare come è andata se vuoi».
Francesca fa sospiro di desiderio e Gaia inizia a descriverle la voglia e l’eccitazione che erano cresciute nei giorni precedenti all’appuntamento e durante la serata, l’impulso di baciarla, le mutande umide contro la gamba dell’altra fuori dal locale, la voglia con cui era stata presa e scopata, i gemiti con cui la ragazza era venuta nella sua bocca e il godimento mentre la scopava nel culo fino a farla venire.
Mentre racconta si eccita di nuovo, e si sfrega contro il pube di Francesca, provocandole piacere. Francesca pensa al desiderio di quell’altra, alla foga con cui si sono scopate, mentre lei aspettava e immaginava, a casa.
Guarda la sua ragazza, che ad occhi chiusi si masturba su di lei, ancora tutta concentrata sull’altra, sulle sue mani che la riempiono, la conosce e sa che succederà ancora. Spera solo che continuerà a coinvolgerla a quel modo, entrambe vengono concentrate su una fantasia simile e diversa.