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Il valore di un corpo

Giugno 20, 2020 //  by Marta//  1 commento

Diverse volte ho parlato e scritto di come per me il corpo sia uno strumento importantissimo. E’ il modo con cui mi interfaccio con gli altri esseri umani.
Per me il corso è un tempio, un luogo da vivere e per questo cerco, come posso, di prendermene cura secondo quei principi che mi hanno insegnato prima di tutto i miei genitori e i miei insegnanti.

Per me il corpo è la mia interfaccia, è ciò con cui sento la temperatura, i profumi, i dolori… nel bene e nel male sono stata dotata come tutti di una involucro che per fortuna ha 5 sensi che mi permettono di sopravvivere e soprattutto di vivere.

Amo il mio corpo come tutti i corpi, ma ahimè non per tutti è così.
E’ estremamente difficile oggi trovare gente che sa amare il proprio corpo. Si parla di accettazione del corpo come se fosse doveroso e senza alternativa, fa quasi figo dire “accettazione del proprio corpo”, eppure accettare ha una doppia faccia.
A volte accettiamo perché di fatto amiamo ciò che scegliamo di accettare, altre volte accettiamo perché è più comodo così, perché non dobbiamo sforzarci di rendere migliore, più comodo, più piacevole a noi stessi una determinata cosa.
Nel caso di un corpo si accetta nel bene quando di fatto abbiamo trovato come arredare il nostro corpo… alimentazione, attività, amici e amiche, i libri, i luoghi, gli spazi e tutto ciò che può influire sul benessere del corpo.
Si accetta nel male quando un medico non sa darci spiegazioni (a volte il giusto specialista fa la differenza), quando tutta la gente attorno a noi ci dice che stiamo bene nel nostro sovrappeso o sottopeso anche quando è grave per noi e ci limita fortemente.

Nessuno ci educa al valore di un corpo, ancora meno del nostro.

Se volete un consiglio non richiesto…fatevi scattare delle foto da altra gente.
Possibilmente fatevi fare foto di nudo, scegliete un amico o un’amica, un punto di vista non vostro ma con qualcuno che vi mette a vostro agio.

Bodyshaming

Proprio perchè nessuno ci educa al valore di un corpo, oggi il bodyshaming ha preso il sopravvento…
Si parla molto di bodyshaming verso le donne, di tutte quelle situazioni in cui il corpo femminile viene messo sotto accusa.
Troppo grassa, troppo magra, tette piccole, troppi peli, tette grosse, non perfetta per un lavoro per via del corpo ecc…

Il bodyshaming però esiste anche al maschile, solo che se ne parla molto meno, a volte proprio perché l’uomo stesso che ne parla viene preso in giro e accusato di poca virilità e per un uomo virilità e mascolinità hanno un grande valore che per altro non dovrebbe essere ghettizzato. Esistono molti uomini che subiscono un’educazione nella quale è stato insegnano a non mostrare i propri sentimenti poiché sintomo di debolezza.

Anche un uomo viene preso di mira sotto diversi fattori: altezza, peso, pochi capelli, troppi capelli, peli e soprattutto per la dimensione del pene ( ho scritto un articolo a riguardo).

Oggi essere un uomo, a volte, viene visto come se fosse un malus…anche questo fa parte del body shaming.

Dall’altro lato ricordiamoci che anche la troppa femminilità viene spesso demonizzata, come se fosse uno strumento col quale ottenere qualcosa.

Cellulite, la grande croce perlopiù femminile

Pensando al bodyshaming non possono non citare il fattore cellulite che per altro è sempre strettamente connesso alle donne, ma non è così selettivo sul sesso. Ebbene si, anche gli uomini (pochi) ne soffrono.
La cellulite è un grande fattore discriminante per altro uno di quelli che maggior mente ci imponiamo da sole, facendo bodyshaming su noi stesse.

Riguardo la cellulite oggi scientificamente non si sa ancora moltissimo. Pare che non sia strettamente collegata all’alimentazione, ma molto di più all’acqua e tendenzialmente aumenta con l’età.
La risposta più comune a cosa sia è che si tratti di normale tessuto adiposo (quindi grasso) che si deposita tra il tessuto connettivo e il muscolo assumendo così la tipica trama chiamata buccia d’arancia.
I numeri dicono che circa 9 donne su 10 ne soffrano, mentre gli uomini sono ogni 20.
Gli ormoni, in particolare gli estrogeni, ne favoriscono l’accumulo e la ritenzione idrica è un grosso fattore a sfavore.
Spesso viene associata a pigrizia e scarsa cura di se, ma in realtà spesso i fattori sono molteplici e non riguardano queste ultime due caratteristiche citate.

Vivere col concetto errato di “dieta”.

Oggi la parola dieta è una costante, a volte nemmeno ce ne accorgiamo eppure parliamo continuamente di diete, di perdere peso e spesso giudichiamo (sovrappensiero ma comunque lo facciamo) il corpo in maniera negativa, tutto c’è non fa che alimentare la cultura della dieta, sfavorendo il concetto di valore della nutrizione.
Non sono una nutrizionista come sapete, ma è impossibile non parlare di alimentazione quando si parla di corpo.

Oggi possiamo parlare di un insieme di credenze dedicate al corpo e alle abitudini alimentari che stanno diffondendo un ideale dove il concetto di giusto e sbagliato sono molto ben distinti. Per fortuna ormai non esiste più uno standard di perfezione, però comunque si naviga in una area molto ben definita.
Un fisico magro viene visto come perfetto, ma come è possibile definire cosa è davvero giusto o sbagliato?
Inutile fingere che non ci sia del tutto un giusto se lo accostiamo al concetto di salutare, è proprio li la grande differenza. Il tutto ovviamente dovrebbe essere anche contestualizzato.
Non bisogna demonizzare il sovrappeso, da un lato perché non esiste uno standard, ma non bisognerebbe nemmeno incentivare chi soffre a causa del cibo.
Non dimentichiamoci nemmeno che si soffre quando ci si avvicina agli estremi, quando la magrezza non ci permette di vivere e quando l’obesità prende il sopravvento sulla nostra vita.
Forse in questo senso bisognerebbe sensibilizzare di più la gente, ma ad oggi non abbiamo ancora la cultura del corpo, dell’alimentazione, dell’attività fisica.
⁣
Esistono delle patologie che derivano da diverse tipologie di disturbi o malesseri; su questo nessuno fa cultura… dietro una persona gravemente in sovrappeso e gravemente sottopeso ci sono circostanze fisiche ma anche psicologiche. In questo senso se parliamo di cultura legata all’alimentazione dovremmo parlare anche di psicologia legata alla cultura della dieta.
Tra le cause più diffuse si morte di adolescenti ci sono proprio i disturbi alimentari, che spesso includono forti discriminazioni.

Un corpo deve essere alimentato in maniera sana dal cibo e dalla cultura del cibo. E’ corretto valorizzare ogni corpo quanto riconoscerne delle patologie, delle malattie. Spesso, oggi, si tende quasi a voler proteggere chi soffra di malattie legate all’alimentazione, il più delle volte proteggendoli/le facendo loro del male, come fossero incompetenti e incapaci.

Giudizio estetico

In ogni cultura esistono i famosi canoni estetici, nell’arco dei secoli questi standard sono anche stati modificati.
Il giudizio estetico esiste nell’arte e nell’architettura quanto per il corpo. Standard per lo più imposti dalle mode e dalle aziende d’abbigliamento.

Ultimamente il giudizio estetico sembra prevaricare sempre meno sulla salute, anche se non ci si può più nascondere dietro il fatto che intere generazioni vengono abituate proprio secondo delle regole dettate.

Oggettificazione

Il corpo, sia femminile che maschile, è molto spesso oggettificato, ovvero diventa oggetto di desiderio e quindi stereotipato. Il sesso e il desiderio sessuale sono per altro due dei fattori principali per la vendita di qualsiasi prodotto, dal costume per il mare al profumo.
E’ un bene? Un male?
Non sono qui per giudicare.

Noi stessi/e ormai postiamo costantemente foto del nostro corpo on line, facendogli assumere il ruolo principale nella foto, è lui il grande protagonista.
C’è chi lo utilizza per vende un prodotto, chi per compiacersi, chi proprio per parlare di diversità fisica e di bellezza nella diversità ecc… fatto sta che il corpo oggi è un grande veicolo nel mare del web.
E’ un bene? Un male?
Non sono qui per giudicare nemmeno questo.
⁣
Le donne vengono maggior mente oggettificate, è vero… sono/siamo vittime di questa cosa o invece ne siamo consapevoli?
Questa è una domanda che secondo me è un po’ come un cane che si morde la cosa. Ogni situazioni è un mondo a se è andrebbe contestualizzata, in più non andrebbe nemmeno demonizzata/o chi utilizza il proprio corpo proprio come un oggetto, bisognerebbe appunto prima dare un contesto alla persona.

Conoscere il corpo e le sue zone erogene

Questo è un tema che spessissimo affronto. Conosce il proprio corpo e avere una buona consapevolezza di come sia fatto è uno dei primi fattori che ci insegna a viverlo bene e a sapercene prendere cura, ad ascoltarlo e permettergli di diventare un ottima casa in cui vivere.

Oltre a conoscere ogni piccola piega del nostro corpo… quante persone conoscono le proprie zone erogene?

Il grande errore comune è quello di credere che siano limitate ai soli genitali, capezzoli e poco di più, ma in realtà tutto il nostro corpo è una grande zona erogena se sappiamo come stimolarla. Ogni zona ha la sua vibrazione, la sua temperatura, la sua sensibilità.
Esplorarsi fisicamente, esplorando le proprie zone erogene da soli o con il proprio partner, la propria partner o i propri partner significa conoscersi e prendersi cura di se…e poi tralasciare alcune zone significa anche un po’ privarsi di possibili belle scoperte.

Uno dei più grandi tabù è il corpo

Ebbene sì, siamo nel 2020 ma ancora il corpo è un megagigaenormebig tabù.
In nudo poi non parliamone, è una delle cose meno ben viste in assoluto, tanto che nei secoli intere opere d’arte hanno subito modifiche per coprire le nudità e ancora oggi viviamo di questa censura on line.

Sicuramente vivere sotto uno stato fortemente influenzato dalla chiesa cattolica non aiuta noi italiani a uscire dai meandri dei tabù legati al corpo e alla nudità di questo.
Ancora oggi il pudore è un grande fattore che influenza la nostra percezione del corpo.

In famiglia guai a chi parla di corpo, a scuola ancora meno, anche se le cose sembrano piano piano cambiare in alcune realtà. Su questo argomento ho intervistato Giulia di Se4sexeducation qualche tempo fa.

Poche scuole fanno educazione sessuale e le uniche immagini ammesse rappresentano gli organi e un disegno stilizzato di come siamo da fuori.
Non a caso poi si cade nel porno per cercare di capire come sia il sesso e come si approccia al sesso… peccato che il sesso non sia come il porno, non come quello mainstream.
Anche perché il porno non nasce come strumento per educare, bensì per intrattenere.

Da bambini e durante la preadolescenza l’unico corpo che possiamo esplorare è il nostro, solo dopo arriviamo a scoprire come sono fatti gli altri, stessa cosa vale per i genitali.
Le prime esperienze intime sono infatti una grande fase di esplorazione non solo per l’intimità e/o il sesso, ma anche per il solo corpo.

Ahimè conosco gente (anche grazie al profilo IG di plugthefun) che non ha scoperto il proprio corpo fino all’età adulta. Non che scoprirlo molto presto sia un dovere, ma senza dubbio perdiamo anni molto importanti della nostra crescita e sensazioni che per latro con l’età cambiano.
Non bisogna sottovalutare l’importanza dell’auto consapevolezza, del contatto tra corpi, del poter scoprire senza malizia i corpi e i genitali propri e degli altri.
Senza riferimenti reali per un confronto è molto facile cadere nella concezione che tutto ciò che è nudo sia volgare, oltre al fatto che iniziamo a non capire cosa sia “normale”.

Selfcare

Quante volte si viene denigrati perché ci si prende cura di se stessi?
Quante volte, al giorno d’oggi, un uomo in particolare subisce shaming per questo motivo?

Ahimè sì, prendersi cura sembra essere una prerogativa femminile per molti/e eppure è un grande e grave errore.

Per Selfcare intendo un prendesi cura di se a 360 grandi… quindi esplorarsi, ascoltarsi, accettarsi e amarsi.

Dedicare del tempo a noi stessi è sano e spesso ci rende anche molto più produttivi, non intendo lavorativamente parlando, ma in tutto…attività fisica, nel rapporto con gli altri ci rende più ricettivi e disponibili, ci farà stare bene con tutto ciò che ne consegue.

Il famoso amor proprio ci porta sì ad amare noi stessi ma anche a percepire meglio chi abbiamo davanti, le persone con cui ci interfacciamo.

Esattamente come la scoperta del nostro corpo e delle zone erogene, il prenderci cura di noi stessi è un percorso di consapevolizzazione che lavora su molteplici aspetti, da un lato legati al corpo, ma fortemente connessi con la nostra psiche.
Molte sostanze chimiche nel nostro corpo lavorano al meglio, facendoci produrre altre sostanze che ci rendono felici come l’adrenalina, le endorfine, l’ossitocina, dopamina ecc.

Il mito del seno

Non ho mai nascosto a nessuno che mi piacerebbe un giorno rifarmi il seno, non sono affezionata al mio, ne lo trovo particolarmente carino “montato” sul mio corpo.
La data non l’ho mai stabilità perché anche mia madre era come me, poi sono nata io e boom, tette!
Ripongo speranza in questo prima di lanciarmi nella chirurgia plastica.

Come avrete notato non sono una che punta il dito verso chi decide di modificare il proprio corpo, vedo un seno rifatto esattamente come un tatuaggio o un piercing, qualcosa che aggiungi al tuo corpo perché ti piace così e quando sei disposto a soffrire fisicamente è perché quella cosa la vuoi sul serio.

Il seno piccolo è uno dei più classici esempi che riguardano il seno in generale, conosco molte persone che infatti hanno deciso di ingrandirlo o di modificarne la forma, privilegiando comunque un seno più grande.

Ma esiste anche l’altra metà della storia del seno, ovvero il seno prosperoso.
Una coppa E può pesare tra i tre e i cinque chili, ma ci sono seni che li superano tranquillamente.
Sapete cosa vuol dire avere un seno grosso?
Il peso grava sulla schiena e in parte anche sulle ginocchia, oltre al fatto che il più delle volte chi ha un seno prosperoso lo ha sin da ragazzina molto giovane e non lo ha per scelta.
Porta quindi uno zaino sul davanti proprio da piccina.
A volte un seno grossi viene anche facilmente più sessualizzato e non molte donne apprezzano il genere, visto che sappiano bene esserci molto di più oltre al seno…un po’ come per le gambe.

Cosa vuol dire invece avere un seno piccolo?
E’ molto soggettivo, però posso dirvi che per alcune persone piatte come me, avere quella forma in più o diversa è appagante e più in linea col proprio corpo.

Poi in generale non esistono grandi risposte a chi vuole cambiare taglia di seno, ne in un senso ne nell’altro… semplicemente bisognerebbe normalizzare chi vuole modificarsi per piacersi di più.

Il mito del culo

Esattamente come per il seno, anche il culo occupa un ruolo importante, in questo caso lo gioca sia al femminile che al maschile, in realtà riguarda proprio tutti i generi e orientamenti sessuali.

Il culo per molti e molte è una zona molto sessualizzata, al pari del seno.
Ricordo ancora che da ragazzina il classe il mio sedere era stato soprannominato come il più figo della scuola, ne andavo fiera, anche se crescendo l’ho nascosto sempre di più, portando prevalentemente gonne larghe… un po’ perché ero stufa che venisse guardato prima di me e un po’ perché ammetto che a volte era snervante. Oggi ho cambiato idea e ho imparato a lasciar correre e anzi ho meglio compreso le sue doti.

Ma riguardo al culo volevo parlare di un’altra cosa… ovvero volevo accennare al fatto che l’ano non ha un sesso e che tutti dovrebbero conoscerne le doti, con i propri tempi.

Si ha ancora questo falso mito che il sesso anale sia principalmente roba da gay (uomini) o per le donne.
NO GENTE, niente affatto. Il sesso anale è per tutti, il vostro buco del culo non fa distinzioni di alcun tipo!

Il corpo e le sue età

Da bambini, come ho già scritto il corpo è una grande scoperta, soprattutto per chi è fortunato/a è ha modo di esplorarsi senza il peso dei genitori che pressano per evitare scoperte per loro sconveniente o fuori dal controllo della religione.

Da adolescenti, il corpo è in continuo sviluppo è cambiamento, è un tripudio di odio e amore, ormoni che ci cambiano l’umore e i desideri.

In età adulta il corpo dovrebbe avere ottenuto una maturità che ci permette di interfacciarci con gli altri portando giovamento e noi e loro.
E’ quel tempio che ci permette di vivere e percepire il mondo esterno con annesse persone, luoghi, spazi.

Tanto meglio se fin qui qualcuno ci ha assistito.
Da bambini senza intoppi o intralci, idem da adolescenti.

L’argomento sesso senior fa a tutti uno stranissimo effetto ancora. Non riusciamo a figurarci una scena con gente anziana perché certi stereotipi culturali ci portano a vedere la sessualità come qualcosa che l’anziano non vive più.

Nella donna gioca un ruolo importante la menopausa che più portare a volte anche a un calo del desiderio sessuale, oltre che a secchezza vaginale, vaginite e altri problemi che impediscono l’atto sessuale.
Ahimè dopo i 40 anni il desiderio sessuale diminuisce, e se la capacità di raggiungere l’orgasmo aumenta fino ai 40 e declina intorno ai 50, giocando a nostro sfavore.
Negli uomini l’invecchiamento porta spesso alla disfunzione erettile, l’eiuaculazione diventa meno potente, l’erezione richiede più tempo per svilupparsi, oltre che maggiori difficoltà a mantenerla.
Anche per gli uomini c’è un calo del desiderio sessuale, sembra dovuto alle peggiori condizioni di salute. 

Per entrambi i sessi aver avuto una certa attività sessuale piuttosto costante sembra giocare un ruolo fondamentale nel proteggere il funzionamento sessuale.

Comunque vada sappiate che il sesso è per ogni età.

Il corpo e il sesso

Come avrete notato il sesso gioca per i corpo un ruolo molto fondamentale.
Il sesso però non è solo qualcosa che si fa con altre persone, ma anzi il sesso è una delle principali attività che ci permette di conoscere il nostro corpo.

__________________
Nelle foto scattate da Sitri ci sono io.

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Categoria: CulturaTag: adipe, amore verso il corpo, anziani e sesso, badyshaming maschile, bodyshaming, capezzoli, cellulite, cibo, consapevolezza, corpo, culo, cultura del cibo, dieta, educazione, educazione alimentare, educazione sessuale, erezione, estrogeni, femminilità, genitali, giudizio, giudizio estetico, inestetismi, mascolinità, menopausa, nudo, nutrizione, oggettificazione, ormoni, seno, sesso, sesso anale, sessualità, tabù, tessuto adiposo, virilità, zone erogene

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Interazioni del lettore

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  1. Censura. Un bene? Un male? Il caso Giappone - Plug the Fun ha detto:
    Settembre 11, 2020 alle 5:02 pm

    […] Oggi se si sente la parola censura si pensa subito ai social, perché tutto passa da li, a volte ancora prima che su canali più ufficiali.Esistono varie tipologie di censura e soprattutto negli ultimi anni si parla in particolare di libertà di parola.Non è questo però l’argomento che voglio affrontare con questo articolo, preferisco fare un passo indietro e “limitami” alla censura che c’è oggi attorno ai social, in particolare a quella che riguarda i corpi.Tra il blog e ig ultimamente ho scritto spesso del corpo, sia citando personaggi storici e non, sia scrivendo appunto un articolo. […]

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