I capitoli precedenti: Martina
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Alle 8 in punto la sveglia di Martina suona.
E’ arrotolata nel letto in una posizione strana e scomoda perchè insieme a lei ci sono Federica e Jacopo.
Per non svegliare nessuno dei due stacca subito la sveglia e sgattaiola silenziosa verso la cucina.
Mette su un caffè e prende uno yogurt dal frigo.
Sente in lontananza dei passi “Sarà Federica” pensa tra se. Pochi secondi dopo infatti la ragazza la raggiunge in cucina.
“Buongiorno” dice, Federica sorride e risponde anche lei. Qualche minuto dopo, mentre entrambe prendono il caffè arriva anche Jacopo.
“Buongiorno” dice lui e subito aggiunge “dormito bene?”.
Federica e Martina si guardano e si sorridono e rispondono all’unisono “Si”. Martina aggiunge subito “Tu?”.
“Anche io” risponde Jacopo.
Si unisce alla colazione bevendo solo un caffè e quando si alza dalla sedia saluta entrambe le ragazze con un bacio, “Scappo a lavoro, sono già in ritardo. A presto”.
Quando Jacopo è fuori dalla porta le ragazze si guardano e iniziano a baciarsi avvicinandosi con le rispettive sedie.
Martina tocca il fianco di Federica che reagisce con un piccolo mugugno.
Entrambe nel giro di poco si ritrovano nude sul tavolo, alla mente di Martina ritorna infatti la scena di qualche giorno prima con Lui, mentre la scopava su quel tavolo spingendoglielo in culo.
Federica ansima rumorosamente mentre Martina l’assapora, le lecca le grandi labbra mordicchiandole, le infila prima la punta della lingua per poi fare avanti e indietro scopandola, e quando si accorge del “rumore” recupera da terra le sue stesse mutandine e gliele infila in bocca mentre la fissa dritta negli occhi dicendole “Zitta e ferma qui!”.
Martina scompare per ritornare in cucina 5 minuti dopo, ancora nuda. Ha in mano una ballgag e un dildo molto lungo.
La prima cosa che fa è imbavagliare Federica con la ballgag e subito dopo, mentre la ragazza è distesa sul tavolo freddo con le gambe aperte, le infila uno dei due capi del dildo. Lo fa prendendosi tempo, facendola bagnare e soprattutto facendole desiderare di avercelo dentro. Quando è del tutto dentro, scivolato fino al punto più sottile, si stende anche lei sul tavolo e si infila la parte opposta del dildo.
Entrambe iniziano a muoversi e a toccarsi ognuna il proprio clitoride, masturbandosi.
Sono in realtà distanti l’una dall’altra, a unirle c’è un pezzo di silicone, eppure sono vicine, eccitate l’una dall’altra.
Federica a un certo punto sembra non riuscire a trattenersi e viene. Martina si tira fuori il dildo mentre l’altra ragazza sta ancora godendo e le sfila la gag ormai del tutto sbavata, dopo di che si siede in faccia facendosi leccare. Entrambe continuano a masturbarsi e anche Martina dopo poco viene.
Come se nulla fosse successo entrambe recuperano da terra i vestiti e si ricompongono. Vanno verso il bagno e si infilano insieme in doccia.
Federica finisce per prima ed esce, va in camera, si veste ed entra in bagno per salutare Martina con un bacio e dicendole, con un sorriso malizioso, “Grazie per la colazione, a presto”.
Federica si mette a lavorare anche se è un po’ distratta da tutto ciò che le è accaduto nell’ultima settimana.
Alle 18 finisce di scrivere l’ultima mail e chiude il pc.
Dopo un velocissima doccia indossa solo una felpa di lui, infila degli slip e si mette sul divano a guardare netflix.
Mentre guarda la tv le arrivano un paio di messaggi, nota solo lo schermo che si accende ma non legge. Il telefono è sul tavolino e resta lì, non ha molta voglia di perdere del tempo dietro al telefono adesso. Non che sia un’amante della tecnologia, ma tende a stare attenta a non perderci troppo tempo.
Alle 21 sente un po’ fame e va in cucina attraversando l’ingresso, si gode la sensazione del marmo freddo sotto i piedi. Le ricorda quando da bambina attraversava la sala da pranzo di corsa per andare in bagno di notte.
Mentre cucina un semplicissimo pollo ai ferri con zucchine le arriva una notifica da Tinder, a scrivere è Christian.
Chiacchierano un po’ per presentarsi, si stuzzicano a vicenda e dopo 20 minuti si danno appuntamento per un caffè dopo pranzo per l’indomani.
Martina finisce di cenare a si infila sotto le coperte, in poco tempo si addormenta.
La mattina successiva alle 8.00 suona la sveglia e dopo colazione alle 9.00 è già sotto col lavoro.
Dopo pranzo si veste al volo ed esce per conoscere Christian.
Indossa un vestito nero a pois blu, leggermente scollato, una giacchettina nera lunga e degli stivaletti.
Con Christian si sono dati appuntamento nella piazza principale, lui ha l’ufficio che si affaccia esattamente sul Duomo.
Si incontrano in un bar li vicino. Appena si vedono si sorridono e si presentano.
“Christian, piacere” dice lui.
“Martina, piacere mio” risponde lei ed entrano nel bar.
Prendono lo stesso dolce su consiglio di lui e un caffè.
Christian è completamente vestito di nero, un po’ uno stereotipo dell’architetto, cosa che infatti è. Martina su questo dettaglio lo prende un po’ in giro ed entrambi chiacchierano un po’ di questa cosa dello stereotipo che a detta di lui sembra venire dal fatto che Michelangelo Buonarroti vestiva di nero ed essendo un caposaldo dell’architettura, arte, design oggi molti artisti vestono così.
Subito dopo le prime chiacchiere e la classica rottura del ghiaccio iniziale si spostano verso un parco. La giornata è limpida e non troppo fredda e si siedono sul prato.
Lui le sfiora la gamba delicatamente e ad un certo punto le confessa di essere fidanzato.
Martina non è sorpresa e la cosa la eccita anche un po’. Christian in realtà non è esattamente il suo tipo ideale, ma ha un fascino particolare che la stuzzica un po’.
Alto, magro, capello un po’ lunghetto e barba, fa l’architetto per cui il campo di lavoro è vicino al suo, ha un accento toscano poco marcato e elegante.
Martina all’affermazione di lui risponde “Se per te non è un problema vederci, per me non lo è. Sono fidanzata anche io”.
Il ragazzo sembra un po’ sbalordito, ma subito sorride e risponde “Non ho mai visto altre ragazze da quando sto con lei”. A questa affermazione è Martina che sorride e pensa tra se e se che crede ben poco a questa affermazione. E’ un po’ prevenuta.
Intorno alle 16 a lui arriva una chiamata. “Devo rientrare in ufficio” dice, subito dopo aggiunge “Ci vediamo nei prossimi giorni?” cercando un’immediata risposta da lei.
“Ci aggiorniamo” risponde Martina che intanto è un po’ titubante. Non sa se davvero lui le piace.
“Non scrivermi dopo le 19, mi faccio vivo io domani” aggiunge Christian mentre la saluta con due baci.
“Starò attentissima” dice Martina.
Rientrando a casa Martina lascia il telefono in ingresso e si mette a lavorare.
Intorno alle 20.00 finisce e andando in cucina recupera il telefono sul quale legge un messaggio di lui dice “Ci vediamo domani? Ti offro un caffè in ufficio da me”. Visto l’orario non risponde.
Il mattino seguente lui intorno alle 11.00 le scrive un semplice “Ciao”.
Martina risponde “Ciao, non ti ho risposto perché non volevo creare casini, oggi ci sono comunque, a che ora vengo da te?”.
“Facciamo dopo pranzo?” dice lui.
“Perfetto” risponde lei e poco dopo lui le gira l’indirizzo esatto.
Alle 14.30 Martina è sotto al portone, citofona e sale al terzo piano.
Lui l’aspetta sull’uscio dell’ufficio.
Anche in questo caso l’estetica del posto è abbastanza uno stereotipo, e a Martina piace. Sedie di design, pareti con colori forti, armadi neri, lampade anche loro di design.
“Siamo completamente soli, non viene nessuno in questi giorni in ufficio” dice lui, “Ti faccio fare un giro dello spazio”. La ragazza lo segue e finiscono il tour in cucina dove lui le prepara un caffè.
Lo bevono nella stanza di lui, dove un lunghissimo tavolo è ricoperto di qualche scartoffia, un pc e poco altro.
Lei si mette accanto alla scrivania distante da lui.
Bevono il caffè e iniziano a chiacchierare finché lui non prende il bracciolo della sedia di lei e l’avvicina.
Martina è di spalle e lui la annusa sul collo; lei percepisce un brivido lungo la schiena e si inarca.
Quando lei curva il collo lui allunga la mano facendola scivolare sul fianco e poi sull’inguine. A quel punto lei allarga le gambe. Entrambi restano in silenzio.
Christian le sposta le mutandine e infila un dito. Le sue mani sono lunghe e affusolate e Martina se le gode accomodandosi meglio sulla sedia.
Lui la masturba spingendo bene dentro due dita, restando col palmo sul clitoride che intanto viene stimolato. Qualche minuto dopo lei lo ferma e si gira ruotando sulla sedia. Lui la prende in braccio e la siede sulla scrivania.
Ora lei si trova seduta di fronte e lui ma più in alto. Spinge con una gamba la sedia di lui mettendoli un piede tra le gambe e dopo aver ritirato il piede allarga le cosce. Appena lui si avvicina con la bocca alla sua figa lei lo blocca mettendogli una mano sulla testa. Sposta ancora le mutandine, lo avvicina nuovamente alla vagina e lo riblocca. Ad un certo punto chiude le gambe e scende dalla scrivania, mettendosi carponi davanti a lui.
Gli slaccia cintura e pantaloni prendendosi tutto il tempo. Intanto si vede chiaramente l’erezione di lui. Appena i pantaloni sono slacciati lei gli abbassa anche le mutande e iniziando dall’asta del pene comuncia a leccarlo.
Non lo prende subito in bocca, ma lecca e basta senza mai toccare la cappella.
Lui si spoglia del tutto abbassando i pantaloni e le mutande, così lei va ancora più giù iniziando anche a leccare le palle.
Poco dopo lo prende in bocca e inizia a succhiare.
Non è per nulla grande, il suo pene è molto sottile e forse sotto la media come lunghezza, questo la facilità nel prenderlo tutto in gola. Non arriva nemmeno alle lacrime per lo sforzo, finalmente si può godere un pompino senza strozzarsi pensa.
Dalla reazione di lui sembra quasi che stia per venire, quindi decide di fermarsi, le piace tenere gli uomini li li sull’orgasmo.
Mentre si allontana si spoglia del tutto anche lei, Christian ne approfitta e toglie anche lui la maglia.
Lei si risiede sulla scrivania, lui inizia a leccarle la figa; dal modo in cui la guarda sembra aver trovato una cosa buonissima da mangiare.
Alterna mani e lingua e anche lei sta per venire. La mano di lui è perfetta, spinge nei punti giusti e con la giusta pressione.
Nonostante sia li li per venire anche lei interrompe il tutto e lo allontana, facendolo poggiare bene sullo schienale della sedia.
Martina decide di allungare il piede sul cazzo di lui iniziando a masturbarlo. In brevissimo tempo lui la fissa negli occhi e viene.
Lei è sbalordita dalla cosa e anche un po’ triste, ma lui sembra riprendersi dopo pochissimo e torna a leccarle la figa mentre lei è ancora seduta sul tavolo. Ricomincia con le mai e quando anche lei sta per venire smette.
Sembra che entrambi giochino lo stesso gioco.
Martina si alza dalla scrivania e lo bacia. Si mette a cavalcioni su di lui e inizia a strusciarsi. Lui torna visibilmente ad eccitarsi. Lei continua però solo a muoversi avanti e indietro tenendo l’asta di lui tra le sue grandi labbra. Lo sente gonfiarsi, come sente gonfiarsi sempre di più il clitoride.
Mentre continua così gli lecca il collo e il lobo dell’orecchio.
“Mi fai impazzire così Martina” dice lui, che fin’ora non aveva detto molto. In realtà tutta la scena fin’ora si è svolta in religioso silenzio.
A quella frase lei sorride e decide di alzarsi.
Nuda va verso la finestra che dà sul Duomo. Lui dalla sala la osserva ancora seduto sulla sedia, sempre nudo.
Martina gli fa cenno di raggiungerla, Christian si alza e quando è quasi vicino lei gli da le spalle e inarca la schiena. Lui si abbassa leggermente essendo molto alto e poi la penetra.
Pochi colpi, pochissimi e viene di nuovo. La sbatte, ma ci mette pochissimi minuti e colpi a venire.
Christian sembra stupito dalla cosa e sembra volersi giustificare con lei, ma lo zittisce mettendogli un dito davanti alla bocca. Sorride e poi lo bacia.
“Prenditi cura di me adesso” dice mentre si siede sul davanzale della finestra.
Apre le gambe, gli prende la testa e come prima si lascia masturbare dalle mani di lui che spingono con forza. Le labbra leccano delicate il clitoride e dopo poco anche lei gode.
Quando le contrazioni finiscono e il cuore rallenta Martina scende dal davanzale, insieme si avvicinano alla scrivania e si rivestono. Le mutandine di lei restano sul pavimento, lui la osserva e le dice “…e queste non le prendi?”.
“Se vuoi te le lascio come ricordo, ma forse potrebbe essere un problema per te” dice Martina.
Lui sorride e aggiunge “Correrò il rischio”.