I capitoli precedenti: Martina
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Martina è sul tram, da giorni è un po’ annoiata perché sta lavorando poco, sta andando a trovare Manuela, una collega di lavoro che sta per avere una bimba. Si vedono poco spesso ma sono amiche da anni ormai per via del lavoro.
Da casa sua ci mette circa mezz’ora con i mezzi per raggiungerla. Mentre è sul tram legge Murakami, 1Q84. Ama l’autore giapponese, è stata una scoperta recente per lei, nata con Kafka sulla spiaggia e divorando un libro dietro l’altro.
Mentre legge il libro 2 di 1Q84 è del tutto rilassata e proiettata su un altro mondo, probabilmente uno dei due descritti dal libro. Non sente infatti nemmeno le notifiche sul telefono.
Quando arriva quasi vicino casa di Manuela si accorge casualmente di essere nella zona di arrivo.
Scende dal tram e viene pervasa e avvolta dal freddo e dalla nebbia. Sono le 5 del pomeriggio ma è ormai fine novembre e l’autunno è ben presente e vivo, si fa sentire nelle ossa.
Mentre fa i pochi passi per avvicinarsi al portone della collega prende il telefono per scriverle, non ricordandosi il citofono al quale suonare. Quando alza il telefono per aprire i messaggi con Manuela vede che ha diverse notifiche su telegram, ma non ci bada molto.
“citofono 17” legge sul telefono tra i messaggi dell’amica. Suona e al citofono sente “piano 4”.
Prende l’ascensore e arrivata al piano c’è Giorgia che l’aspetta fuori dalla porta “Ehilà, come stai?” le dice.
“Bene, tu?”
Giorgia risponde “Anche io bene, entra pure. Sto facendo io gli onori di casa perché Manuela è presa dalla festa.”
Martina entra, si toglie il cappotto, saluta un po’ di amiche e amici e appena vede Manuela le va incontro. E’ super radiosa come ogni neo mamma alla prima figlia.
Alla festa ci sono una po’ di college e colleghi, non si vedono mai perché tutti lavorano ognuno da casa propria.
Martina ha lasciato il telefono in borsa, per cui alla fine non ha più visto le notifiche. Mentre l’orario dell’aperitivo si avvicina e con esso anche i bicchieri di Aperol arriva anche la capa di Martina.
Anna è una donna simpaticissima e con una grande ironia. Tiene sotto di lei uno squadrone di 16 persone tra creativi, informatici e ingegneri.
Quando entra Anna in casa di Manuela l’atmosfera già gioviale diventa ancora più divertente. E’ una capa dolce ma severissima, che alterna ad hoc i momenti seri con i momenti di relax.
L’arrivo di Anna è per Martina un momento di stacco da tutti perché in mattinata si erano sentite. Anna deve parlarle da qualche giorno ma voleva farlo di presenza ed essendo stata ad Amsterdam non era fattibile nemmeno via Skype.
Quando Anna si avvicina si abbracciano con fare quasi da madre e figlia.
La capa ha un grande sorriso, Martina nel dubbio non sapeva se temere o meno quel momento.
“Come stai Martina?” le chiede Anna.
“Molto bene grazie, tu come stai? Ad Amsterdam com’è andata?”
A. “Ad Amsterdam è andata benissimo, abbiamo preso due grossi lavori li, quindi direi che è andata bene e di conseguenza sto bene. Come sai ci tenevo molto a prendere quel lavoro e competevamo con grosse aziende, ma grazie ai vostri progetti ce l’abbiamo fatta.”
M. “Sono felicissima, ci tieni molto tu come noi, lo sai. Rudolf come sta invece?” Rudolf è il cane di Anna, un doberman con un animo dolcissimo, ma caratterialmente simile ad Anna, anche lui alterna momenti seri a momenti di dolcezza.
A. “Rudolf sta molto bene, si è ripreso dall’intervento e adesso è a casa, l’ho preso poco fa dalla clinica.”
M. “Sono molto contenta. Cosa dovevi dirmi di così segreto da non potermelo dire al telefono o su skype?”
A. “Come sai ad Amsterdam avremo adesso un grosso lavoro, anzi due. Mentre ero li ho preso molti contatti per via delle altre aziende che c’erano presenti e ho conosciuto dei possibili partner che potrebbero darci lavori fuori Europa.”
Il volto di Anna diventa più serio. “Uno su tutti è interessante e a breve dovrò fare un viaggio a NY per incontrare altre persone e decidere se prendere il lavoro o meno. Questo comporterà un’aumento del vostro lavoro e del mio, non potendo più gestire da sola ho pensato di chiederti di dirigere tu la parte Europa. Io sono sempre presente ovviamente, ma certe decisioni ormai ha senso che le prenda tu. Il tuo carico di lavoro sul campo diminuirà, ma aumenterà dal punto di vista direttivo.”
M. “Anna questa cosa mi lusinga molto.” afferma sorridendo.
A. “Lo so, ormai sono anni che lavori per me e ho visto nel tempo che reggi molto bene la direzione dei lavori e delle persone, io da sola non posso più farlo soprattutto nell’ottica di dover muovermi sempre di più e per gestire la parte più in alto del lavoro.”
M. “Ti direi che vorrei pensarci su, ma è già un si al 99%.”
Anna sorride e dice “Sono molto contenta già del 99%, fammi avere domani quell’1% così da iniziare subito con una riunione per riorganizzare i lavori.
Per altro ti mando subito il numero di Joseph, il ragazzo che ho incontrato ad Amsterdam, così inizi con la coordinazione del lavoro li”.
Quando Anna le nomina la parola “numero” si ricorda che non ha il telefono con se da quando è arrivata e aveva notifiche su diverse app. Ne approfitta così per segnare il numero di Joseph e per dare un occhio a tutto.
Mentre ha in mano il telefono e segna il numero di questo Joseph col quale deve sentirsi per questioni lavorative, le arriva una notifica da telegram. Non conosce il numero ne il nick per cui la pare subito incuriosita dalla cosa.
Quando apre l’app trova diversi messaggi da gente che non conosce. Non capisce cosa sia successo e subito pensa che le abbiano hackerato telegram. In realtà fa mente locale e si ricorda subito di aver attivato la localizzazione, ovvero le persone vicine nel raggio di un tot di km possono scriverti trovandoti vicina.
Se ne era del tutto dimenticata, lo aveva fatto in tram poco prima di iniziare a leggere 1Q84.
Inizia a rispondere un po’ a tutti, gran parte della gente che le ha scritto non ha la foto del profilo e sono uomini.
Le sembra di essere tornata a quel giorno in cui sul divano, annoiata, si scrisse a tinder.
Anche la sensazione che prova è simile ma questa volta non è sul diano di casa sua, ma da amici, per cui molla giù il telefono e continua con l’aperitivo per festeggiare Manuela e la nuova bimba in arrivo.
Intorno alle 21 cenano tutti insieme e alle 23 Martina va via per rientrare a casa; un po’ brilla e prende un taxi.
Quando arriva sotto casa paga e scende.
Apre il portone, prende l’ascensore, apre casa e va dritta in camera chiudendosi la porta di casa dietro di se con un tonfo pesante.
Crolla sul letto vestita.
Alle 8.30 squilla il telefono e si sveglia intontita. Risponde senza leggere chi è.
Dall’altro lato Anna le chiede se Joseph le ha già scritto.
“Ciao Anna, no no, gli scrivo io intorno alle 10.00 se per te come orario potrebbe andar bene, così fissiamo una riunione con lui.”
“Va bene Martina, come stai? Ieri sera eri un po’ brilla.”
“Si si, stavo ancora dormendo in realtà, ora faccio colazione e per le 10 sono attiva, ti aggiorno su data e orario per la riunione, hai preferenze?”
Anna “Ti condivido la mia agenda personale, mi sembra sensato ora che avrai un ruolo dirigenziale, così possiamo gestirci comodamente e sappiamo sempre quando siamo libere o meno per organizzare riunioni, colloqui, eventi.”
Martina “Va bene Anna. Colloqui?”
Anna “Si, devo assumere nuova gente a breve, perché NY sono convinta di prenderla e penso proprio che piano piano la cosa porterà ad altro, bisogna ampliare i vari 3 team che abbiamo già”.
Martina tra se sorride e risponde “Ottimo Anna, ti aggiorno appena ho novità”.
Alle 10 puntualissima scrive a Joseph presentandosi e chiedendo quando può avere un meeting con lui e Anna.
Joseph le risponde intorno alle 12. Le propone una data in cui Martina è libera e anche Anna.
Subito la ragazza manda un messaggio alla capa: “Mercoledì alle 11.00 riunione con Joseph e il suo team. Ti raggiungo a casa o preferisci che ci vediamo anche noi via skye?” .
Anna “Vieni tu da me alle 9.30-10.00 così ci coordiniamo tra di noi e ci colleghiamo insieme.
M. “A dopodomani allora”.
Mercoledì Martina alle 9.30 è puntuale da Anna con brioches e cappuccini.
“Sali” dice Anna quando citofona.
Rudolf abbaia da dietro la porta e quando Anna apre salta subito addosso a Martina, “Direi che si è ripreso alla grande”.
Anna “Decisamente, è tornato a mangiare e muoversi come prima”.
Fanno colazione, si coordinano per il progetto e alle 10.59 sono davanti al pc pronte per connettersi.
Alle 11.00 Joseph le chiama via skype e accende la webcam.
Joseph è un omone altissimo, un ex giocatore di basket che ha investito nel mercato immobiliare, è Jamaicano con un perfetto accento americano che Martina stenta quasi a capire. Accanto a lui ci sono altre 4 persone tra cui…sorpresa delle sorprese, il suo ragazzo.
Sul momento Martina non sa cosa dire e o fare, ma sta in silenzio fissando il suo Lui che dall’altro lato la fissa e sogghigna.
Anna inizia con la presentazione di Martina e poi Joseph presenta tutto il team dall’altro lato.
Anna conosce già da anni il compagno di Martina, sapeva che sarebbe stato nel progetto, ma non sapeva che sarebbe stato presente alla riunione. Non era certo un segreto, ma forse voleva essere più una sorpresa.
Nessuno dei tre dice nulla a riguardo. Parlano tutti del progetto e concludono la videochiamata intorno alle 13.00.
Quando finiscono Martina scrive subito a Lui, che però visualizza e non risponde. Probabilmente sta finendo la riunione post meeting.
Pranza con Anna mentre tirano un po’ giù un piano per procede col lavoro.
Alle 16.30 Martina rientra a casa.
“Scusa se non ho risposto ma come potrai immaginare ero occupato per via di un nuovo progetto. Atterro stasera per cena, ci vediamo all’osteria di Gianni?” dice il messaggio di Lui.
Martina lo legge mentre si sta infilando in vasca, nonostante siano stati giorni di pausa è stanca, in soli 3 giorni è stata sommersa dal lavoro e ne sente tutto l’affanno.
“Va bene” risponde poco eloquentemente.
Mentre è in vasca ne approfitta per rispondere a un po’ di altri messaggi su telegram.
Diego
Giovanni
Federico
Carlo
…
una sfilza di nomi e persone più o meno interessati.
Alcune persone le blocca direttamente, si impone come filtro il fatto che devono avere una foto profilo o quando meno presentarsi per bene. Per cui un buon 50% dei messaggi finisce con l’essere letto e cancellato.
Di questo 50% quelli che non le mandano una foto su sua richiesta li silura altrettanto. L’esperienza di Tinder le ha insegnato che se vuole divertirsi con più persone e soprattutto con persone diverse, devono essere almeno interessanti. Per quanto sia “solo” sesso, è necessario che siano carini, gentili e che abbiano qualcosa da raccontare.
La sua lista iniziale aveva almeno una 40ina di nomi, ne restano interessanti solo 2.
Diego, 700m distante da lei.
Federico 2km distante da lei.
Con entrambi chiacchiera un po’ mentre è in vasca. Con Diego è da subito più spinta, con Federico è più scontrosa.
Alle 19.00 li saluta entrambi, dopo aver mandato qualche foto spinta al primo e aver battibeccato col secondo.
Intorno alle 20.30 è in osteria, ma aspetta fuori.
Alle 20.31 le arriva un messaggio di Lui che le dice di entrare perché tarderà ancora una 15ina di minuti per via del traffico.
Martina intanto sorseggia un bianco mentre ripensa a se stessa in vasca. Pensa sia a Diego che a Federico e se li immagina davanti a lei. Non riesce a figurarseli bene, le loro immagini sono un po’ nebulose perché in effetti di loro ha visto molto poco e solo via foto.
Immagina un po’ ad occhi aperti e inizia a bagnarsi. Stringe le gambe mentre fissa il vuoto. Sente il calore salire attraverso le gambe e arrivare al clitoride. Li immagina davanti a lei, prima uno e poi l’altro. Non sa chi scegliere e non riesce a vederli contemporaneamente.
Mentre viaggia con la fantasia a furia di stringere le gambe viene, silenziosa per fortuna. Quasi non se ne rende conto. Al pelo riesce a trattenere la voce.
5 minuti dopo arriva Lui.
Mentre Martina ha ancora lo sguardo perso e sente le pulsazioni al clitoride e il fiato smorzato per lo sforzo, lui la saluta con un bacio sulla fronte, si toglie il cappotto e si siede difronte a lei.
“Ordiniamo” le dice senza nemmeno dire un ciao.
“Ordiniamo” dice lei.
Mentre arriva l’antipasto per entrambi, ridono un po’ sul progetto che seguiranno insieme.
“Immagino tu lo sapessi” gli dice.
“Si si, lo sapevo, l’ho scoperto quando ho visto Anna in sede da noi, abbiamo anche scherzato sul tenertelo nascosto” dice lui sorridendo.
Martina lo percepisce tenero in quel momento. Non si aspettava una simile sorpresa. Ha sempre desiderato fare un progetto con lui, ma non ha mai avuto il coraggio di chiedere.
Dopo l’antipasto fanno una pausa aspettando direttamente la seconda portata, Martina ne approfitta per raccontargli della geolocalizzazione di telegram.
“Sembra un po’ pericoloso, ma so che sei molto attenta a riguardo” dice lui.
“Ci ho pensato anche io, ma basta staccare la geolocalizzazione quando non ne hai voglia o quando percepisci qualcosa di strano. Sto trovando persone interessanti.”
“Ah si?” dice lui con sguardo ammiccante.
“Si” sorride lei.
Intanto a tavola arriva il secondo.
I due iniziano a mangiare e continuano a parlare di questa nuova avventura di Martina, che poi è molto simile a Tinder.
“Li ho immaginati davanti a me stasera, mentre ti stavo aspettando per cena. Sono venuta immaginandoli”.
“Cosa immaginavi Martina?”
“Immaginavo di averli davanti a me, uno alla volta. Li immaginavo sul mio corpo, pronti a usarmi”
“E lo hanno fatto?”
“No, sono venuta prima” dice sorridendo.
“Bene, magari avremo modo di ampliare anche insieme questa conoscenza”.
“Ah già, il foglio…” dice lei. Se ne era quasi dimenticata. “Vorrei riscriverlo, è passato così tanto tempo.”
“Va bene” dice lui “non ho fretta, ma voglia ne ho e mi piacerebbe soddisfarla il prima possibile”.
“Lo farò accadere allora, prima possibile”.
I due continuano la cena e quando tornano a casa, mentre lei va in bagno per fare pipì, lui si prepara con il frustino in mano.
Quando lei entra in stanza si trova in una situazione inaspettata.
Lo guarda e aspetta che lui dica qualcosa, ma non parla, le fa solo segno di salire sul letto. Lei esegue e a 4 zampe sale sul letto. Non si sente particolarmente predisposta per prenderle, ha paura di farsi male.
Inizia a darle i primi colpi piano, Martina sorpresa li apprezza da subito, ma non lo mostra troppo.
Il frustino che lui sta usando è un frustino particolare, è quello che usa apposta solo per le punizioni. E’ in cuoio marrone e ha anche una sua custodia molto carina, lo comprarono insieme durante un viaggio a Parigi.
Dopo circa una 10ina di colpi, Martina inizia a inarcare la schiena e a far capire che le piace.
“Non deve piacerti Martina”
“Come facciamo se inizia a piacermi?” dice lei.
“Dovrai darmi una buona motivazione per continuare a farlo”
“Il fatto che mi piaccia non è sufficiente?”
“Devi darmi una buona motivazione per punirti”
“Ok” dice lei “Puniscimi perché mi sta piacendo allora”
“Non funziona così Martina, conta fino a 10”
“1…2..3… -10”
Le porge la mano e lei la bacia, le porge poi la punta del frustino e lei la bacia. Vorrebbe che continuasse, ma lei stessa non trova una buona giustificazione per essere punita.
“Fammi controllare se ti è piaciuto” dice lui dopo aver messo via il frustino.
Martina si gira e inarca la schiena. Lui le mette due dita in figa e poi le infila in bocca. “Direi di si” afferma lui. Lei annuisce e continuando a inarcare spera che lui la penetri li all’improvviso.
E’ esattamente ciò che fa. Sale sul letto, si tira giù i pantaloni e inizia a scoparla da dietro. Continua a bagnarsi e sgocciola letteralmente sul letto.
“Cazzo Martina” dice lui.
Lei intanto tra se e se sorride e girandosi verso di lui gli dice “Scopami in culo, voglio venire”.
“Userò la tua bava di figa come lubrificante per quanto sei bagnata”. Allunga la mano, prende un gocciolone e lo spalma sul buco del culo che intanto Martina tiene aperto.
“Entra” gli sussurra. Lui entra comodamente, liscio liscio e le sussurra “Adesso vorrei che ti immaginassi con loro, non importa se insieme o con uno per volta, ma immaginati con loro… io sono con te e ti guardo mentre vieni scopata da due perfetti sconosciuti”
Martina non dice nulla, immagina la scena. I due ragazzi non hanno un volto definito, ne un fisico definito… sono li per lei, uno per volta, come se fossero due momenti separati. Lui è li a guardarla, mentre immobile cresce il suo desiderio di penetrarla.
“Immaginati mentre li fai godere e poi mentre fai godere me, venendo anche tu, sfatta da tutti”
Martina nel sentire queste parole viene e urla chiedendo il permesso di venire.
“Godi Martina, godi” le sussurra.
Viene anche lui immaginando la stessa scena di lei, con la speranza che accada il prima possibile.