Dopo l’articolo dedicato ai ciucciaclitoride mi sembrava doveroso fare chiarezza su un altro argomento, ovvero i rabbit.
Sembrano ormai quasi passati di moda, superati dalla magic wand e dai ciuccia clitoride, ma restano comunque un sex toy molto molto interessante e che consiglio vivamente.
Come la magic wand, anche il rabbit deve tanto a Sex and the City, il telefilm cult anni 90 che ha sdoganato moltissimo il sesso e che ha un po’ rivoltato il ruolo della donna.
Un po’ come per i ciuccia clitoride/ airpulse/ succhia clitoride, anche con i rabbit ho fatto un po’ di esperienza in questi anni e posso dire che il rabbit è figo…MA!
Per cominciare… cosa è un rabbit?
Nel mio articolo Nomenclatura dei sex toys, trovate una spiegazione della tipologia di sex toy. In realtà in quell’articolo trovate quasi tutti i sex toys e la loro utilità o inutilità.
Il rabbit è un oggetto con tre elementi:
– Un dildo
– Un mini braccio che si poggia sul clitoride
– Il manico/pulsantiera.
Prende il nome dal fatto che la parte che poggia sul clitoride veniva inizialmente fatta co due orecchiette da coniglio.
E’ un vibratore con due estremità.
Una viene inserita nella vagina, l’altra tocca il clitoride.
La parte che poggia sul clitoride viene fatta con moltissime varianti che vibrano, succhiano (praticamente viene messo l’air pulse nella parte dedicata al clitoride), leccano.
Anche la parte della vagina più essere fatta in diversi modi: ferma o mobile.
Non intendo morbida o dura, flessibile o stabile, intendo proprio dire che alcuni brand hanno una tecnologia che muove il braccetto interno mimando ad esempio il movimento del dito che fa su e giù.
Ogni anno nascono nuovi sistemi che mirano alla modifica di una delle due, o entrambe, parti del toy dando vita a nuovi piaceri.
E’ un sex toy che nasce per la vagina, ma alcuni sono perfetti anche per l’ano e il perineo, tipicamente quelli che sono più flessibili.
Non è quindi un sex toy completamente al femminile.
Anatomia di un Clitoride, ma non solo

Il clitoride e il pene sono molto molto simili.
L’errore comune è che il clitoride sia solo la piccola zona in alto, quella visibile a occhio nudo guardando una vagina, ma in realtà non è solo un piccolo puntino in alto, ha delle radici molto più profonde e interessanti da non sottovalutare. Le potete vede nella ricostruzione dell’immagine.
Analizzando l’immagine è possibile anche notare che c’è una certa distanza tra l’ingresso della vagina e la parte in alto del clitoride, quella che solitamente viene stimolata da magic wand, air pulse e dal piccolo braccino del rabbit.
Questa distanza non è uguale in tutte le persone. Anzi ha una variabilità incredibile.
L’errore comune di chi progetta un sex toy è dimenticarsi completamente della differenza degli organi genitali… delle dimensione, delle distanze, della sensibilità, dell’esposizione.
Ma quale è il grande segreto per scegliere un buon rabbit?
In realtà nessuno, se non una buona conoscenza di se e della propria anatomia. Oltre che chiaramente sapere quali potrebbero essere le sensazioni e le stimolazioni più adatte a noi.
Prima di tutto l’anatomia
Come ho scritto sopra, non abbiamo tutti le stesse forme e dimensioni.
Come primo punto è necessario conoscere la distanza tra l’ingresso della propria vagina e il punto del clitoride che amiamo stimolare.
Già solo questo ridurrebbe di molto l’errore di acquisto.
Molti rabbit sono progettati per una distanza fissa, per cui se quella distanza combacia con la nostra conformazione allora tutto fila liscio, ma se quella distanza non combacia, e il sex toy è anche poco flessibile, allora è un disastro.
Parlo seriamente. Il più delle volte è troppo corto o troppo lungo e quindi non arriva al clitoride ma poco sopra o poco sotto.
Quando per altro poi il braccetto non è flessibile, la cosa fa anche proprio male.
In secondo luogo le sensazioni
Non amiamo le stesse sensazioni. Motivo per cui oggi i rabbit si differenziano sotto moltissimi aspetti.
Ne esistono di vari tipi:
– quelli con la differenziazione nel braccetto esterno che va al clitoride.
– quelli con la differenziazione nel vibratore che penetra al vagina
– quelli con differenze sia in un braccetto che nell’altro.
Per quanto riguarda la parte da inserire ci sono:
– i classici senza movimento ma con varie forme
– quelli con il movimento dedicato alla zona cuv (chiamata anche punto G da molti produttori)
– quelli a stantuffo (quindi che fanno fisicamente avanti e indietro)
Per quanto riguarda la parte dedicata al clitoride abbiamo:
– il classico vibratore con le forme più allucinanti e variegate
– il ciuccia clitoride
– le linguette
In realtà se ne trovano anche di altri, ma le grandi categorie sono sostanzialmente queste.
Bisognerebbe quindi capire cosa ci piace tra tutte queste cose e poi combinarle insieme per trovare il sex toy perfetto per noi.
Non dimentichiamoci la consistenza!
Tra le altre differenze c’è anche quella della consistenza.
Tipicamente se la parte del dildo è molto rigida e non troppo lunga abbiamo già una buona possibilità che stimoli la zona giusta che in realtà è molto vicino all’ingresso della vagina.
Il materiale varia da persona a persona… c’è chi ama il vetro, chi il silicone, senza dubbio di base meglio che l’anima sia rigida e non molle.
E’ poi fondamentale la consistenza della parte dedicata al clitoride. Che sia con un succhia clitoride, con le linguette o semplicemente vibrante, è sempre meglio capire cosa preferisce il nostro clitoride.
Sotto questo aspetto penso possa venirvi utile il discorso che ho dedicato nell’articolo dei ciucciaclitoride. Li il focus era sul beccuccio, ma se parliamo di consistente sul clitoride c’è senza dubbio una buona probabilità che se preferite un beccuccio morbido preferirete anche un rabbit con il braccino piccolo più soft.
Il grande problema dei rabbit in commercio
L’errore comune, come già detto, è legato alla poca flessibilità che il gioco ha nella parte che lega il braccio del dildo e il braccio dello stimolatore esterno. Spesso non sono flessibili, per cui non permettono al gioco di adattarsi alla conformazione della vagina.
Esiste qualche brand che ha iniziato a occuparsi di questo problema, che in realtà vede la soluzione in una tecnologia molto semplice come un cardine, tipico ad esempio dei giochini a C o a U che ormai vanno molto di moda. Per intenderci meglio, quelli che hanno il comando per giocare in remoto e che possono essere indossati anche per uscire in situazioni quotidiane e pubbliche.
Quale esempio di tipologie di rabbit

Nella prima immagine in alto a sinistra c’è un rabbit con movimento che simula il dito quando stimola la zona CUV.
Il rapporto tra l’ingresso della vagina è il clitoride è flessibile grazie al fatto che il braccino che stimola il clitoride esternamente si muove. Non ha un cardine, ma il materiale e la struttura permettono la flessibilità.
Di per se il movimento che imita il dito è carino, ma non fondamentale per chiunque.
Nella foto centrale in alto abbiamo un esempio di rabbit con ciuccia clitoride. Peccato che la parte del beccuccio non sia flessibile. Pochissime vagine si troveranno bene con questo tipo di sex toy, perchè non si adatta a ogni forma.
Nella foto in alto a destra c’è un rabbit molto piccino, ma abbastanza interessante. Il braccino per il clitoride è flessibile, anche la parte del dildo, ma solo fino a metà per cui per alcune vagine è parecchi comodo.
Il tipo di flessibilità non è adatta alla stimolazione della zona Cuv.
Il rabbit nella foto in basso a sinistra è completamente molle, per cui piuttosto inutile per stimolare internamente. Esternamente se la gioca bene, ma a quel punto forse meglio intervenire con due toys differenti o affidarsi a un gioco solo esterno.
Nella foto centrale in basso c’è un rabbit un po’ strano.
La parte rosa in basso serve per la penetrazione. La parte rosa con le tre testoline invece va sul clitoride.
Ha pochissima flessibilità e il rapporto della distanza tra l’ingresso della vagina e il clitoride è molto restrittivo.
Il rabbit nell’ultima foto, in basso a destra, è molto simile a quello viola sopra di lui come caratteristiche. In più ha solo la lunghezza del dildo.