Sono le sei del pomeriggio, ormai fuori è buio.
Piove a dirotto.
A Martina piace la pioggia così invadente.
Ha da poco finito di lavorare; un po’ stanca si stende sul divano e inizia a scrollare su instagram. Fissa lo schermo ma senza guardare davvero cosa sta facendo. E’ sovrappensiero anche se non c’è nessun pensiero di base.
E’ annoiata e un po’ irrequieta. La pioggia le fa questo effetto, la elettrizza ma le toglie la voglia di fare qualsiasi cosa, anche di scegliere.
Sdraiata sul divano con ancora in mano il telefono si appisola un po’, qualche secondo probabilmente, anche se non riesce bene a decifrarne il tempo. Capita a tutti, è quella sensazione in cui chiudi gli occhi e non capisci quanto tempo sei stato con Morfeo.
In realtà molto poco in questo caso. Martina si sveglia appena sente che il telefono le sta per scivolare dalla mano.
Lo riacchiappa al volo e riprendere il suo scrollare senza guardare.
D’un tratto il simbolino del messaggio di instagram, lì in alto a destra, si accende col solito pallino rosso e con un 1. E’ un messaggio.
“Sembra che l’algoritmo di instagram abbia intuito che avevo bisogno di te” dice Alessandro.
Martina non sa chi sia con esattezza, aveva solo notato il suo profilo in un tag di un conoscente. Evidentemente lei aveva cliccato sul profilo di lui e anche senza alcuna interazione, instagram aveva proposto a lui il profilo di lei. Magia degli algoritmi. Alcune persone lo chiamerebbero destino, in realtà non è altro che matematica.
Martina non risponde subito, è un po’ sorpresa. Continua a distrarsi scorrendo il feed dell’app finché non decide di dedicare del tempo al nuovo sconosciuto.
Risponde mostrando la sua perplessità a riguardo, facendo capire che non aveva minimamente pensato a questo scambio tra profili suggeriti.
Iniziano a chiacchierare e il discorso con voli pindarici, filosofie e approfondimenti sofistici finisce nell’ambito del sesso.
Lei da una lato si chiede come sia possibile che in così poco tempo e con uno sconosciuto, sia fattibile arrivare a discutere, nel giro di un’ora (è già passata un’ora) si finisca col parlare di cose spinte e con modi spinti.
Forse è proprio il fatto che sia uno sconosciuto a farla sbottonare.
Quando c’è chimica c’è chimica, quando c’è voglia di sedurre si seduce, non c’è nulla da fare. Anche questa è matematica in un certo senso, pensa lei.
Seduzione… cosa è poi la seduzione?
Chi dei due ha iniziato il gioco? Lo ha fatto consapevolmente?
Mentre Martina si chiede, e chiede in maniera esplicita cosa sia per lui la seduzione, inizia a spulciare meglio il profilo di instagram, scoprendo che in realtà è una persona molto influente nel mondo dell’arte.
“Bene” pensa lei tra se e se, “ormai ho il lanternino per essere quella che scova la gente famosa e che deve nascondere i loro pensieri”.
A volte pensa che potrebbe avere un grosso potere con il fatto che alcuni uomini che frequenta fanno parte del campo della moda, dell’arte, del cinema… potrebbe tranquillamente diventare una persona che se ne approfitta per trarre vantaggio. Invece gode nell’essere l’amante, se pur per un girono, se pur solo on line, di una persona dall’apparenza casta e pura ma sotto il mirino dei social.
I due iniziano a discutere su cosa sia la seduzione e tra i due Martina sottolinea che quello con l’evidente aria seduttiva è lui.
Occhi azzurri, quello ovviamente non è dipeso da lui, capelli corvini, anche quelli non sono merito suo, ma la sapiosessualità, l’interesse per l’arte, come per Martina, le movenze, sono tutte dipendenti da scelte sue.
Alessandro lo sa, lo sa benissimo. Ha costruito sapientemente e con grande attenzione un incredibile personaggio che affascina anche se in silenzio.
La conversazione tra i due diventa sempre più accesa e spinta. Nessuno dei due palesa nulla con immagini, bastano le parole quando due persone sono abbastanza affini tra loro, che sia sessualmente o cerebralmente.
Sembra infatti che tra Martina e Alessandro ci sia un’affinità particolare.
Sono passate già due ore. Due ore a conversare di tutto e niente. Uno scambio di battute colte e spinte. Uno scambio di pensieri un po’ brilli da parte di entrambi.
Martina è eccitata, ma non lo dice, non ce n’è bisogno, lui lo sa.
Alessandro è eccitato, anche lui non lo dice, anche per lui non ce n’è bisogno, lei lo percepisce.
Lo scambio è sempre più fitto e se prima lei tra un messaggio e l’altro chiudeva l’app per aprirne un’altra, dopo le 3 ore di fila non lo fa più.
Fuori il silenzio è arrivato, niente più clacson o vocii. Piove ancora, ma in maniera meno fitta.
Martina inizia a sentire meglio i suoi pensieri.
Non mangia, non ha fame e l’alcool le ha tolto la fame. Sente in testa che piano piano si sta lasciando andare a questo sconosciuto appena conosciuto.
Si scrivono e sorseggiano vino a distanza. Si seducono con un sistema digitale. Entrambi riflettono sul come sarebbe se fossero insieme, se al di la di loro due non ci fosse uno schermo ma un tavolo e del vino o semplicemente qualche centimetro di divano.
Chissà quanto ci avrebbero messo prima di saltarsi addosso, ma soprattutto chi dei due sarebbe stato il primo a lanciarsi in qualcosa di fisico. Ma soprattutto sarebbe successo?
Alle 2 di notte sono ancora li a scriversi.
Il filo che li collega è la modalità di linguaggio sempre seduttiva da parte di entrambi, ma i temi sono differenti spesso. Dalla letteratura, alla fotografia, dalla luce ai viaggi, dalle esperienze alla filosofia.
In un certo senso sembrano anche un po’ sfidarsi.
Intorno alle 3 Martina cede e chiude lei la conversazione, anche se non vorrebbe.
Prova a dormire ma è inquieta. Non si addormenta subito ma si gira e rigira nel letto. Vorrebbe stremarsi per dormire.
Alessandro le ha toccato qualcosa; erano mesi che non viveva sensazioni simili.
Ripensa a lui, se lo immagina di fronte a lei. Non si toccano ne si sfiorano. Non si parlano. Si muovono entrambi lentamente e si studiano. Nessuno dei due farà mai il primo passo.
Sono lontani ma allo stesso tempo vicini.
E’ iniziata una guerra tra i due. Una guerra a chi cederà per primo.
Alle 4 finalmente si addormenta dopo momenti irrequieti e pensieri poco chiari. Non ha immaginato nulla di esplicito. Nella sua immaginazione la figura di questo uomo è fumo. Non ha i bordi definiti. Non ha le luci chiare.
Forse è ciò che vuole lui, o forse ciò che vuole lei.
Al mattino alle 8 la sveglia suona.
Martina si sveglia frastornata e con il mal di stomaco e la nausea. Quando dorme così poco succede sempre.
La prima cosa che fa è guardare il telefono con la speranza di leggere un messaggio da parte di Alessandro. Ma non c’è assolutamente nulla, se non una mail delle 7.28, una mail di lavoro.
Si alza nonostante la nausea, sa benissimo che le passerà a breve. Conosce bene la sensazione perché le capita spesso di dormire così poco. In più il vino ha fatto il suo sula mal di testa.
Va in cucina per bere un caffè senza mangiare nulla.
Accende subito il pc e apre le mail.
Mentre legge un po’ sovrappensiero le mail di lavoro, pensa e rimugina sulle tante ore passare a chiacchierare con questo nuovo sconosciuto.
Riflette su quanto sia stata costantemente eccitata. C’è qualcosa in lui che la disturba, forse positivamente, forse negativamente, deve ancora capirlo e metterlo a fuoco.
Si mette a lavorare ma è costantemente distratta e ogni volta che se ne accorge è perché sta pensando a lui.
Come può uno sconosciuto penetrarti così in testa?
Come può invaderti i pensieri?
Resta ferma e convinta sul fatto che non vuole scrivergli. Dal suo profilo sui social, dagli articoli che ha letto su di lui stakerandolo un po’, dagli articoli che lui stesso scrive, avrà un pattern con le donne. Questo la spinge a frenarsi. Anche se è fortemente attratta dagli uomini così. Non tanto perché vuole essere scelta da uno che potrebbe permettersi le donne più intelligenti e belle, ma perché vorrebbe farlo cadere ai suoi piedi, per dimostrargli quanto in realtà sia lui quello sottomesso.
Questo pensiero le gira un po’ in testa tra una mail e l’altra, tra un progetto o un altro.
Intorno alle 14.00 è lui a scriverle.
“Sono curioso di sapere cosa faccia una donna come te a quest’ora.” scrive.
Martina è esaltata e allo stesso tempo sorpresa. Sorride come un’idiota leggendo quella frase.
Risponde subito dicendo che sta lavorando annoiandosi un po’.
Iniziano a chiacchierare un po’, avvicinandosi sempre di più ai toni della notte appena trascorsa.
“Cosa fa invece un uomo come te?” continua lei a un certo punto.
Lui stava leggendo e con questo pretesto iniziano a parlare di libri, nulla di scabroso come ci si aspetterebbe.
Dai libri, non si sa bene come tornano su argomenti spinosi ed eccitanti.
Lui le confessa di aver fatto pensieri indecenti su di lei, Martina non può che spingerlo a raccontargli le sue fantasie. E’ molto ermetico però, non si sbottona se non con fantasie che la vedono legata a un letto. Le racconta la scena come se stesse descrivendo un dipinto, quasi come se stesse raccontando ad una persona bendata com’è La Canestra di frutta di Caravaggio.
Le descrive persino come sono vestiti, dandole i dettagli delle spalline del reggiseno che indossa in quella fantasia, dondole la trama dell’abito leggero che lui si immagina addosso a lei.
Le descrizioni visive sono d’aiuto per lei. Ama questo genere di descrizioni, sono molto vicine alla suo modo di vivere il sesso e l’erotismo.
Alessandro è un grande seduttore; imperterrito continua a scriverle disegnandola attraverso parole che la lusingano e che la spiazzano. Martina fa altrettanto, mettendolo spesso all’angolo.
Sun Tzu, nell’arte della guerra scrive I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra, mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere. La loro relazione è una guerra, una guerra dove entrambi sono vittoriosi. Entrambi sanno che vinceranno, anche se non è chiaro per nessuno dei due il proprio obiettivo.
Vivono lontani, non sanno se si incontreranno mai, eppure si incontreranno spesso tra le loro pause pranzo, il vino e le 3 di notte.
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