La masturbazione fino a qualche decennio fa era ancora tabù per chiunque.
Avere una sessualità attiva con se stessi era una cosa da non fare e da nascondere. Un peccato per alcune religioni e culture.
Esistevano metodi complessi per impedire, ad esempio, agli adolescenti di masturbarsi.
Tra tutte, per i maschi, esisteva una sorta di campanellino collegato al pene tramite un filo che suonava, ovviamente, con l’erezione. Il minimo movimento avrebbe svegliato i genitori che avrebbero preso provvedimenti per impedire ai propri figli di masturbarsi.
Anche per le femmine esistevano dei sistemi come le varie cinture di castità che avevano forme studiare per impedire la penetrazione sia con falli veri che con oggetti.
Insomma la masturbazione è stata sempre condannata con storielle inventate senza alcuna evidenza scientifica (Tissot o Kellogg – quello dei cereali), anche se per i tempi era scienza; oltre al fatto che alla masturbazione venivano affibbiate conseguenza terribili in ogni epoca con una malattia diversa: gonorrea, epilessia, scolo ecc.
Abbiamo dovuto aspettare Kinsey per avere un’inizio di rivoluzione sessuale partendo dalla masturbazione ( Sexual Behaviour in the Human Male e Sexual Behaviour in the Human Female).
La rivoluzione sessuale
Il ’68 fu un anno di grandi movimenti e la sessualità fu di grande interesse in quel periodo.
Senza dubbio il beneficio principale è avvenuto con l’accettazione delle relazioni non convenzionali etero e monogame (abbiamo ancora molta strada da fare ma ciò che accadde in quell’anno è stato un inizio incredibile).
L’introduzione del divorzio è stata un’enorme svolta, come l’abrogazione del delitto d’onore e il reato di adulterio.
Ma soprattutto l’introduzione della pillola e la contraccezione che ebbe un grosso ruolo nel cambiamento della figura femminile.
Pornografia, omosessualità, aborto… tanti i cambiamenti di quegli anni.
Insomma fino agli anni ’80 c’è stato il boom per quanto riguarda la sessualità e tutto ciò che segue al sesso. Anche perché ricordiamoci che il sesso è fondamentale per il benessere psicofisico dell’essere umano, e il sesso non è solo penetrazione.
La rivoluzione sessuale oggi
Negli ultimi 10/15 anni abbiamo avuto la fortuna di vivere in un mondo in cui i media sono stati fondamentali per la rivoluzione della sessualità e di conseguenza anche per la masturbazione.
I film e le serie tv sono state un grande veicolo per il messaggio legato a una sessualità più libera e consapevole. Spesso in maniera divertente, altre anche istruttiva.
Impossibile non citare infatti: Sex and the City, una delle prime serie tv a portare il sesso sul grande schermo.
Pietre miliari le puntate con la magic wand e il rabbit ad esempio.
Master of Sex ha riportato in chiave romanzata la storia di di William Masters e Virginia Johnson, un ginecologo e una psicologa americani che hanno rivoluzionato il sesso in America.
Ma anche Diario di una squillo per bene in cui una donna molto emancipata fa il suo lavoro, ovvero la sex worker per il piacere di farlo.
Non dimentichiamoci il boom di brand di sex toys che hanno contribuito allo sdoganamento della masturbazione, in particolare della masturbazione femminile.
Oggi i brand sono tantissimi e molto vari e la scelta è veramente ampia.
Ogni brand si cimenta nel creare sempre sex toys nuovi per appagare i nostri orgasmi.
Tubù legati alla masturbazione
Ancora sono molti i tabù, anche al femminile, non solo al maschile.
Il tabù legato alla masturbazione femminile esiste nonostante gli anni di telefilm, i brand e i social. Purtroppo il grosso problema è la mancata educazione sessuale alla base. Nonostante ci sia stata una grossa evoluzione e cambiamento dopo gli anni ’60, tutt’oggi molte femmine non si conoscono. Non conosco la propria vulva, non la toccano, non la hanno mai guardata nemmeno con uno specchio. Non si sono mai esplorate.
Questo perché il retaggio culturale è molto radicato.
Sta cambiando, piano piano la donna si sta emancipando anche sotto questo aspetto.
Come ho detto prima i sex toys dedicati al femminile sono tantissimi. Siamo sempre più esigenti e ormai ne fanno di ogni materiale e tasca.
Ma quanti sono i sex toys dedicati al pene?
Pochi, molto pochi.
Le categorie sono principalmente due:
- Masturbatori (flashlight, sex doll e co.)
- Plug anali studiati ad hoc per la prostata
Voi direte, ma cos’altro serve?
Nulla di base, se non oggetti meglio sviluppati.
Per altro tutte le categorie a seguire sono in realtà indicati per le coppie (etero per altro):
- Anelli
- Guaine
- Giochi con forme a C o a U
Terminologia
La masturbazione ha una quantità di termini infiniti per raggirare attorno al termine principale, quello appunto della parola masturbazione.
Pippe, seghe, Federica la mano amica, raspa, pugnetta, manella, smanarsi, smanarsi il randello, sgrondarsi, tirare il collo, lucidare il pomello, 5 a 1, andar giù di mano, spippettarsi…. tutti termini che spesso vengono usati in maniera denigratoria per altro, come se fosse sbagliato dedicarsi al proprio organo genitale.
Segaiolo, pipparo, cazzone, coglione, cazzata, minchiata… sono termini legati all’organo genitale maschile che però si utilizzano in maniera negativa.
Dietro a questa immediata associazione frutto di un processo culturale c’è un grosso aspetto che gioca sulla psicologia.
Oggi se un uomo parla agli amici di una flashlight, ad esempio, non viene ben visto, mentre una donna che parla di sex toys la si definisce emancipata.
Penso che questo sia un forte retaggio culturale che ancora dobbiamo toglierci per permettere a chiunque una sessualità più libera e consapevole.
Sono piuttosto convinta del fatto che aver legato questa terminologia prettamente maschile abbia giocato un grosso peso sul valore della percezione della masturbazione.
Oggi non esistono più i campanellini legati al pene come una volta, ma legati al pene ci sono ancora una quantità infiniti di termini che non lo vedono come un “oggetto” comodo, ma come un oggetto scomodo.
Educazione sessuale
L’educazione sessuale dovrebbe venire in aiuto riguardo questo bias che ormai ci portiamo dietro.
Probabilmente se la masturbazione maschile venisse meglio vissuta, rappresentata, emancipata, porterebbe a molta più consapevolezza, libertà, conoscenza. Porterebbe probabilmente a meno problemi di comunicazione con gli altri generi e orientamenti.
Con questo non voglio dire che l’emancipazione della masturbazione femminile abbia fatto passi da gigante, ma tra le due cose senza dubbio oggi è più sotto l’occhio attento di chi progetta, crea, studia sex toys. Di conseguenza anche di chi si occupa di media.
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Ho parlato di masturbazione maschile in una live su twitch, se non la vedete più potete trovarla su Spotify.