Alcune persone confondono la filosofia che c’è dietro la dominazione in favore di una sorta di istinto legato alla prevaricazione.
Se stiamo parlando di Dominazione in ambito kinky, e nel mio caso mi riferisco a questo, stiamo mettendo in scena, in un arco di tempo ben definito, una storia.
Non mi stancherò mai di dire che si tratta di storytelling, di fantasie, di messa in scena.
Dominare qualcuno intanto prevede che quel qualcuno ci sia. Insomma non posso essere dominante a priori, esattamente come non sono madre a priori. Siamo dominanti in relazione a un’altra persona che ci riconosce come tale, che riconosce in noi il ruolo di persona che la domina.
Dominazione
In ambito kinky, quindi BDSM, ci si riferisce a un gioco di ruolo legato allo scambio di potere. La figura dominante ha una controparte, o più, sottomessa che quindi cede il potere e il controllo.
La persona dominante è colei che esercita su altri un potere, un’autorità. Sceglie, decide, impone all’altra persona il suo volere, chiaramente in un contesto dove si da per scontato il consenso da tutte le parti.
Questo dovrebbe farvi saltare all’orecchio che appunto chi è dominante lo è in relazione a una seconda persona.
La cosa fondamentale di chi domina è che non deve prevaricare sull’altra, o le altre, persone.
Chi prevarica sta agendo in modo disonesto, compie abusi a danni su altri valendosi illecitamente della propria forza o superiorità. Sfrutta la sua posizione di vantaggio per sottomettere.
Sono chiaramente due concetti diversi, due modi di operare diversi e in ambito kinky la prevaricazione non deve essere presente.
Seduzione non vuol dire manipolazione
Un importante appunto che cade di conseguenza a questo discorso, è il concetto di seduzione e manipolazione.
Oggi si parla molto di manipolazione, di persone che attraverso diversi meccanismi psicologici prevaricano, appunto, su un’altra persona.
Manipolare, in ambito psicologico soprattutto, significa ingannare, imbrogliare qualcuno per raggiungere il nostro scopo. A volte il nostro scopo potrebbe anche essere semplicemente portarci qualcuno a letto, cosa lecitissima per altro. Il problema più grosso è quando alteriamo la realtà per giungere al nostro goal.
Pensate che tutto ciò possa essere compatibile con la seduzione?
Io credo assolutamente no.
Seduzione
Sedurre significa attrarre fortemente a sé, esercitare un forte fascino verso altre persone.
Dal latino sedŭcere, comp. di se- «a parte, via» e ducĕre «condurre, trarre».
E’ chiaro che la seduzione è un portare a se qualcuno, avvicinarlo e renderci interessanti ai suoi occhi perché vorremmo che quella persona pendesse dalle nostre labbra.
E’ facile, in effetti, sbagliare e giungere al concetto di manipolazione, ma non dovrebbe davvero essere semplice dal punto di vista dell’applicazione.
Sedurre può essere anche una forma di manipolazione, ma lo scopo finale deve essere il voler bene all’altra persona, a chi seduciamo, oltre che compiacere noi stessi.
Sedurre è un’arma a doppio taglio, perché quando mettiamo in scena i meccanismo di seduzione spesso le strade da percorrere sono infinite. Spesso ci da alla testa e a volte potremmo iniziare ad amare il brivido della seduzione in se, che diventa quasi un feticcio di per se anche se non è un oggetto.
Senza dubbio, io per prima posso ammetterlo, sedurre è un bellissimo gioco tra le parti. Significa che qualcuno dall’altra parte si lascia sedurre ed è lì che diventa interessante come gioco.
Ecco cosa forse distingue nettamente la seduzione e la manipolazione, l‘accettazione attiva da parte della controparte.
Un po’ come la dominazione, forse non c’è seduzione senza la persona che si lascia attrarre.
Non è abbastanza conquistare; uno deve imparare a sedurre.
Voltaire
Voltaire l’aveva già scritto nero su bianco, se devi conquistare qualcuno a fin di bene, devi imparare a sedurlo e la seduzione non è qualcosa di negativo.
Marketing e seduzione
Senza dubbio il marketing ha una buona dose di seduzione; forse un po’ per colpa di questa associazione ormai vediamo la seduzione solo come manipolazione.
Ho lavorato nel campo del marketing e so benissimo quante tecniche possano esserci attorno alla vendita di un prodotto e di un servizio, normalissimo nel campo della pubblicità; non stiamo parlando di sentimenti però, ma di oggetti per lo più o della vendita di un servizio. Tutte cose che non attaccano in primo piano la sfera dell’intimità.
Certamente adottare le stesse tecniche, in alcuni casi, torna utile. Ma la cosa fondamentale è il goal e noi quando vogliamo sedurre per creare una relazione, seppur di una notte, dobbiamo essere sinceri.
Il gioco della seduzione
Io per prima ne sono vittima. Mi piace sedurre perché eccita me stessa ma tendenzialmente cerco di non ingannare nessuno. Dall’altro lato amo anche essere sedotta, anche se non è così semplice lasciarsi andare.
Non sopporto il non concludere dopo un tira e molla di piacevole seduzione, ma a volte capita.
Non è facile, soprattutto oggi in situazioni o realtà dove anche un solo sguardo viene preso come qualcosa di negativo, colpevolizzando il sesso, facendolo percepire come qualcosa di sbagliato.
Flirtare non è scorretto, è sacrosanto!
Ovviamente sedurre è una cosa che va fatta in due, si tratta di un botta e risposta al fine di creare un dialogo che poi può tranquillamente sfociare in del sesso, in una relazione o in una buona amicizia con ottimi benefici.