Se volete vedere il trailer della serie Sexify eccovi il link youtube.
Questa serie tv, che trovate su Netflix, parla di un gruppo di ragazze che studiano all’università e che devono sviluppare un progetto tecnologico.
Natalia, la protagonista sviluppa un’app per monitorare e migliorare il sonno, il nuovo prof però le comunica subito che la sua idea non è abbastanza “sexy”. Decide quindi di cambiare progetto, cercando qualcosa di più attraente. Guardandosi attorno durante il suo vagare in università nota che l’interesse che accomuna tutti è il sesso.
L’ispirazione le viene ascoltando i rumori (non devo specificare che tipo di rumori immagino) della sua nuova vicina di stanza. Monika è stata appena messa in castigo dal padre che la ha sbattuta fuori dal suo appartamento di lusso, sospendendole le carte di credito e costringendola a trovarsi una camera nello studentato.
Le due stringeranno un accordo. Natalia darà a Monika una mano mano per superare gli esami e Monika farà da tester per l’app ed essendo più esperta sul tema e la istruirà.
Insieme a loro, collabora Paulina, una studentessa di chimica fidanzata con un ragazzo che, a letto, è tanto attivo ma molto molto noioso.
Tralasciando il contesto generico sul quale verte Netflix inserendo sempre più (a volte forzatamente) figure femminili nelle serie tv, penso che sia stata una serie molto semplice, carina, d’impatto, che tocca temi attuali non tanto per l’app e l’aspetto tecnologico che alla fine risulta secondario. Più che altro proprio per come viene affrontato il tema con i prof, tra amici, con i genitori ecc.
Sexify incuriosisce
Certamente non è la serie del secolo, ma mette curiosità nello spettatore.
Le protagoniste, per quanto spinte al progetto da interessi diversi, voti, esami, studio, scoprono nel loro percorso in parte qualcosa di più su loro stesse, ma in particolare qualcosa di meno, delle mancanze e alla fine risulterà evidente a tutte che non è solo Natalia (l’unica a non aver mai avuto rapporti sessuali penetrativi e non) a non sapere nulla di sesso, corpo femminile e desideri.
Ecco perché incuriosisce Sexify, perché smaschera un sistema in cui a volte facciamo qualcosa per gli altri dimenticandoci di noi stessi. E nel sesso spesso è così.
Ognuna di loro si sperimenta e si scopre diversa da ciò che credeva, comprendendo successivamente fino a che punto il piacere sia insieme un fatto chimico, fisico ma soprattutto e un mistero non riducibile a misurazioni e parametri scientifici e calcoli matematici.
Il contesto culturale in cui la serie sexify è calata è quello polacco, come detto, questo crea ovviamente uno strascico della mentalità che si esplicita bene e che ci cala molto bene in una realtà diversa, ma non del tutto distante dalla nostra.
Rivoluzionario ed esplicito
Quello su cui la regia ha puntato è decisamente l’humor, ma anche le scene di nudo non mancano, si ripetono in maniera costante all’interno di ogni episodio. Interessante è il mostrare i corpi imperfetti, reali, vissuti.
Ho apprezzato molto il voler mostrare la realtà e nessuna patinazione.
L’esplicito nel linguaggio e nella nudità non è per nulla fastidioso, anzi.
I caratteri stereotipati aiutano molto lo spettatore a mio avviso, perché fanno identificare bene il percorso delle persone e aiutano l’identificazione e l’immedesimazione.
Il finale
Non spoilero nulla, promesso.
Un po’ inconcludente in realtà, poteva esserci come no, è irrilevante perché è più la trama e lo sviluppo che sembra interessante a mio avviso.
Il focus generale della serie è il rapporto col corpo, della società col sesso e del singolo individuo.