Le nostre zone erogene sono infinite, cambiano nel e col tempo e spesso per scoprirle basta cambiare modalità. A volte a farcele scoprire è un’altra persona, a volte invece basta prendersi del tempo in solitudine.
Le zone erogene, scrivo al plurale perché non ne esiste una sola, è un’area del nostro corpo, spesso un organo o una parte di questo, la cui stimolazione è strettamente legata a un’eccitazione di tipo sessuale.
Il significato della parola erogeno è “che genera amore” (amore inteso come eros), e si riferisce alla proprietà della zona in questione in grado di procurare piacere sessuale.
Come scoprire quali sono le nostre zone erogene?
Esplorazione è la parola chiave e può avvenire in due modi.
Come dicevo sopra, in primis quando siamo in solitudine. Prenditi del tempo, sfrutta il tuo corpo, la pelle, i peli, le mucose, esplora con tantissime modalità: temperatura, tipo di pressioni, soffio.
In secondo luogo fallo in compagnia. Tante volte non ci avviciniamo a una zona del nostro corpo, o la tocchiamo con stereotipia da non renderci conto del potenziale. Il tocco di un’altra persona potrebbe essere illuminante.
Le zone erogene sono così tante e nascoste, che fermarsi solo alla superficie significa limitare le potenzialità del nostro corpo.
Le più comuni
Nel corpo, tra le più comuni troviamo i genitali. A chiunque chiederete, giustamente, risponderebbe citandovi il loro organo genitale. La stimolazione di queste zone, anche se breve provoca sensazioni eccitanti e di conseguenza un forte piacere.
Altre zone erogene molto comuni sono i capezzoli, i seni, l’ombelico e anche il collo.
Ci sono aree erogene più legate all’esperienza individuale ed alle preferenze: possono essere zone erogene la zona perianale o l’inguine ed altre zone particolarmente sensibili del corpo.
Sembra strano ma non lo è per nulla, molte persone trovano il retro delle ginocchia, l’interno coscia e la punta del gomito molto eccitanti.
Il punto G ormai chiamato zona CUV (complesso clito-uretro-vaginale.), è una di queste zone, la sua stimolazione profonda provoca un piacere molto forte.
Nel maschio si parla invece di punto L, ovvero la prostata e la sua prossimità.
Come stimolarle?
Questa è forse la domanda più complessa perché non esiste un modo universale.
Ogni persona ha le sue zone erogene e ogni zona ha bisogno della sua stimolazione. Ad esempio, parlando di qualcosa di molto semplice e immediato da capire, il clitoride è una parte del corpo eccitante per gran parte delle persone, ma c’è chi ama tocchi leggeri, chi ama essere lo sfioramento dell’aria, chi preferisce dei colpetti, chi si eccita con stimolazioni molto forti.
Lo stesso vale per il glande, parliamo di persone che amano che al lingua tocchi con leggeri movimenti, chi addirittura ha un fetish per i morsi.
Insomma, non possiamo scrivere un manuale, come per tutto ciò che riguarda il sesso basta sperimentare. Ciò comporterà che scopriremo anche qualcosa che non ci piace. Bene! Mettetelo nella lista delle cose che non vi piacciono.
Su internet troverete milioni di articoli che vi elencheranno le zone erogene top per le donne e le zone erogene top per gli uomini. Pensate abbiano valore?
La diversità, grande valore di noi persone, è la bellezza più grande che abbiamo. A volte anche osservando altre persone scopriamo aree di noi che non penseremmo mai possano essere erogene.
La scoperta delle zone erogene…
Dopo aver scoperto che una area del nostro corpo è erogena, ci regala piacere, non fermatevi! Non è un goal, è solo l’inizio dell’iceberg. Magari è una zona più ampia, magari ha bisogno di essere stimolata con oggetti, con tocchi differenti, con mani differenti.
A volte una zona erogena che amiamo stimolare in solitudine non regala la stessa eccitazione in compagnia e viceversa. In questo non c’è nulla di male.
Non frustratevi!
L’eccitazione può essere psicologica ma soprattutto fisica.
Nella femmina, la vagina si lubrifica con l’avvicinarsi della possibilità di un rapporto sessuale. Anche le femmine hanno l’erezione, il clitoride diventa più turgido per via dell’aumento del flusso di sangue. Per l’altro questa turgidità arriva anche randomicamente durante l’arco della giornata senza alcuno stimolo direttamente sessuale.
Nel maschio, l’eccitazione sessuale si manifesta con l’aumento del flusso di sangue al pene, ecco che nasce l’erezione. E’ un tipo di eccitazione molto evidente. Bisogna però ricordare che gli adolescenti hanno spesso erezioni “non-sessuali” conseguenti al loro alto livello di testosterone.
Perché ci eccitiamo con queste zone.
La stimolazione del capezzolo, ad esempio, sollecita due nervi che mandano messaggi alla nostra ipofisi per produrre la prolattina, l’ormone che stimola le ghiandole mammarie a produrre latte, e l’ossitocina, quello che viene definito l’ormone dell’amore. Quest’ultimo stimola anche a livello uterino, influenzando e aiutando sia per le contrazioni durante il travaglio ma anche durante l‘orgasmo, così far contrarre il canale vaginale, il collo dell’utero e l’utero, processo utile per facilitare la risalita degli spermatozoi. Contrazioni simili si verificano nell’uomo per favorire l’eiaculazione.