Una serie che sicuramente ha fatto molto discutere. Tante le critiche mosse dal mondo del sesso (chi divulga, chi insegna, chi si occupa di psicologia ecc) ma anche dal mondo in generale.
Sex life è una serie leggera e penso che bisogna prenderla così per com’è. Non credo abbia pretese di alcun tipo, se non trattare il mondo del sesso a un punto di vista ancora diverso.
Non c’è più la ragazzina di 20/30 anni che pende dalle labbra del ragazzaccio/figliodipapà, ma c’è una donna un po’ stufa della propria vita. Si in parte casalinga di Voghera anche qui, ma del resto penso che farebbe meno successo se la protagonista fosse una donna manager.
Come al solito di cade in cliché e pregiudizi, ma il mondo del cinema è ancora incastrato in questo meccanismo anche se sempre più cambiamenti stanno avvenendo, soprattutto su piattaforme come Netflix che forse stanno esagerando al contrario, eliminando quasi situazioni e realtà più comuni rispetto che altre. Ma questa è un’altra storia.
Trama di Sex life
Si tratta e non si tratta di un triangolo tra una donna, suo marito e il passato di lei. La protagonista è una donna, moglie e madre, casalinga di periferia la quale, prima di sposare il marito, persona molto dolce, affettuosa e affidabile, era una ragazza parecchio libertina e con grande desiderio sessuale.
Probabilmente la noia la spinge a scrivere un diario con le avventure di quando viveva a New York, città nella quale si dava al libertinaggio più spietato e dove frequentava il suo ormai ex fidanzato molto molto sportivo e aperto a grandi esperimenti sessuali.
Sesso in luoghi pubblici, sesso estremo, sesso con molta gente… nel suo passato c’era di tutto e ad un certo punto anche nel diario, diario che il marito trova e legge con grande stupore.
Non aggiungo altro, perché rischierei lo spoiler, ma penso che sia una serie che nel suo insieme valga la pena di guardare.
Basta casalinghe di Voghera
Penso che questo risuoni nella testa di chiunque guardi una serie tv come sex life.
Vero, hanno un po’ sforato con questo tema, ma del resto è anche un desiderio molto comune, oltre che una fantasia parecchio diffusa, quella della donna annoiata che a un certo punto dà una svolta alla sua vita intraprendendo un percorso collegato alla sessualità, soprattutto a una sessualità meno convenzionale.
Saranno forse i nuovi anni di emancipazione e femminismo, chissà, eppure questa evasione è comune. Anche se sono certa che a vederci del maschilismo ci si mette ben poco anche in questa serie tv.
La presa di posizione della protagonista è interessante, è il valore che viene dato al desiderio di cambiamento è interessante. Ovviamente la sua non è una vita replicabile, non è un modello facile da seguire. Non è una famiglia comune, il contesto economico è comunque medio alto e la realtà è quella di New York e delle grandi città americane.
Offre qualche spunto di riflessione.
Qualche dettaglio in più di sex life
La serie è tratta da un libro, l’autrice è una psicologa che appunto ha vissuto la storia in prima persona.
Ciò che collega tutto all’interno della serie è la mancanza di comunicazione tra due persone. La protagonista, invece di comunicare al marito la sua frustrazione sessuale, decide di scriverlo su un diario al computer.
Il tema dell’insicurezza è fulcro in gran parte della serie, insicurezza di le e di lui, mai dell’amante. Anche se alla fine pure l’amante si rivela un bambino che non vuole crescere.
Ricorrente è il quesito: Una sola persona può davvero darti sicurezza e situazioni elettrizzanti?
Chissà.
Non è una serie che da soluzioni nemmeno ai problemi di coppia.
Mette però in maniera molto cruda e molto “possibile” una realtà molto più diffusa di quanto non si pensi.