La monogamia, ovvero la relazione sentimentale con un solo partner sessuale e/o romantico alla volta, è il tipo di rapporto amoroso prevalente nella nostra società. Di per sé, chi sceglie relazioni monogame non è necessariamente migliore o peggiore di chi preferisce il poliamore o le relazioni aperte: Siamo tutti liberi di decidere il tipo di relazione che ci regala più serenità, in base alle nostre esigenze, desideri.
Spesso per arrivare a una sorta di conclusione (termine che non amo molto ma da l’idea) di ciò che ci piace è necessario andare per tentativi. Questo capita con le relazioni, gli orientamenti e cose molto più semplici, poiché non conosciamo a priori cosa può piacerci. Anche nelle relazioni bisogna andare per tentativi, ascoltando i propri desideri e pulsioni, oltre che quelli di chi ci mettiamo accanto.
Data la prevalenza di relazioni monogame all’interno della nostra società, il concetto di monogamia può inciampare in costrutti culturali in cui trovano spazio idee relative al “vero amore” . Spesso sfociano nella gelosia, nel controllo e nell’esclusività della coppia. Quasi come se questa idea della monogamia sia necessariamente la cosa giusta da mettere in pratica.
Il più delle volte non si prende mai in considerazione l’opzione di avere una relazione diversa da quella più diffusa. Da un lato (appunto) perché il modello più conosciuto è quello, dall’altro perché difficilmente due teste riescono a trovarsi d’accordo sul come vivere la relazione.
Gelosia e possessività
È in genere culturalmente accettato il fatto che gelosia e possessività siano indicatori più vicini alla sfera dell’amore, piuttosto che a quella della paura e dell’insicurezza. Anzi spesso la gelosia viene identificata come un metro di interesse e desiderio verso l’altra persona. Allo stesso modo, pensare che quando due partner decidono di intraprendere una relazione monogama sia “naturale” sacrificare i propri interessi e rapporti personali, può far cadere la stessa relazione in un qualcosa basato sul controllo e sul potere nei confronti dell’altro.
Inoltre è sbagliato anche pensare, forse, che la gelosia debba del tutto essere eliminata dalle relazioni, monogame, poli, aperte. La gelosia più anche essere semplicemente identificata come tale e vissuta con serenità. In particolare se da parte delle persone coinvolte c’è molta comunicazione.
Qual è la differenza?
Se si sta bene con qualcuno, si vuole averlo per noi, tendiamo a identificare la sua costante presenza con il suo desidero verso di noi. È una forma di possessività, ma la possessività è ben diversa dalla gelosia.
Nella gelosia noi pretendiamo che il nostro partner non sia posseduto da nessun altro, che sia nostro come fosse un oggetto di proprietà. Essere gelosi non significa essere leali e fedeli nella relazione, né è prova di un amore sincero. L’amore non è geloso, ma è possessivo, e la possessività è un ingrediente essenziale, purché non venga esasperata da comportamenti estremi.
Se essere possessivi vuol dire volere per sé la persona amata, allora inizia ad insinuarsi la possibilità di poter permettere anche ad altri di averla. Entrano quindi in gioco una serie di compromessi, tipicamente gestiti da situazione a situazione, poiché non esistono formule universali.
Trovare persone con cui impegnarsi, condividendo interessi e passioni, può renderci molto felici, ma è importante ricordarsi che l’amore è una cosa che vale solo per se, ma anche per gli altri. Inizia prima di tutto dall’amore per noi stessi e dal riconoscimento della libertà altrui.
Per assicurarci quindi di intraprendere una relazione in maniera sana dovremmo sempre mettere al centro la comunicazione con la o le persone coinvolte, la voglia di esplorazione, i desideri reciproci e soprattutto il rispetto dell’altra persona come individuo.
Quanti e quali tipi di relazione esistono?
L’errore più comune è forse pensare che si possa numericamente identificare il/i tipi di relazioni.
Non è semplice farlo perché è necessario capire che davanti alla relazioni bisogna porre l’essere umano, con i suoi pensieri, idee, valori. Ogni incastro possibile con un altro essere umano crea una modalità di relazione, o più modalità che per altro nel tempo possono anche cambiare.
Probabilmente la chiave non è solo nella comunicazione, ma nell’apertura al cambiamento. Ciò non vuol dire voler a tutti costi cambiare, ma lasciare una porta aperta a diverse possibilità.
Con il termine monogamia si intende una relazione tra due persone, sia sentimentale che carnale. Si basa su un rapporto esclusivo ed è la tipologia di relazione più diffusa al mondo.
Parlando di monogamia in termini assoluti, in realtà non è così diffusa. Se inserissimo il tradimento tra i parametri statistici, la diffusione della monogamia calerebbe drasticamente.
Qui entra in ballo il cosa viene accettato dalle due persone coinvolte e come viene realmente percepita da loro la monogamia.
Molte persone monogame accettano passivamente, e in maniera silente, un tradimento pur non accettandolo.
In realtà bisogna anche considerare che invece esistono persone monogame che hanno relazioni con persone poliamorose o che vivono relazioni aperte e di alto tipo. Questo perché è possibile essere una persona monogama, che quindi preferisce dedicarsi a un solo partner, ma non ritiene necessario che l’altra persona ci leghi in maniera esclusiva a lei. Il tutto ovviamente sempre con trasparenza da parte di chi è coinvolto.
In questo caso c’è sempre una diatriba tra chi ama la teoria, sul se questo tipo di persone rientrano davvero nel concetto di monogamia.
Per poliamore si intende la possibilità di avere più di una relazione intima, sessuale e/o affettiva per volta, con il consenso esplicito di tutti i partner, attuali e potenziali.
È un modo di vivere le relazioni che si sviluppa come alternativa al modello monogamico, anche se come detto prima non è necessario che tutte le persone coinvolte siano poliamorose.
Chi condivide questa filosofia può viverla in diverse forme, che devono però tutte avere in comune il consenso informato e l’impegno alla trasparenza.
Può anche essere definito “non monogamia etica”, ma è diverso dalla “poligamia”, che indica specificatamente l’unione matrimoniale di un individuo con due o più individui dell’altro sesso.
• Ci sono le “coppie aperte”, ovvero due persone che concordano di essere i partner primari, con la possibilità di avere relazioni definite secondarie.
• Ci sono relazioni composte da tre o più persone, dove tutti hanno lo stesso “peso” nella relazione, così come chi decide di frequentare diversi partner senza che questi si conoscano tra di loro, tutti al corrente di non essere gli unici. È importante che ci sia una comunicazione costante e attiva, e un’attenzione particolare al rispetto di sentimenti e bisogni di ognuno.
La cosa fondamentale è essere consapevoli che le relazioni sono in continua evoluzione, non bisogna partire con il concetto di rimanere insieme per tutta la vita, il famoso “per sempre”. Questo non vuol dire che le relazioni poliamorose siano più superficiali o meno durature.
In generale, per ogni tipo di relazione le cose fondamentali sono:
- Comunicazione (ascolto reciproco e espressione reciproca)
- Consapevolezza di se
- Consapevolezza delle altre persone
- Coraggio di sperimentare