è molto diffuso il pensiero che se si pratica il pegging, allora c’è un’inversione di ruolo.
Ma è davvero così?
Si può ancora parlare di ruoli in relazione al genere?
Il pegging è davvero una pratica in cui la donna, in quanto femmina, penetra l’uomo in quanto maschio?
Oppure, chi si fa penetrare ha in corso un’inversione di genere e ruolo?
Ok, inizio a confondermi anche io!
Partiamo dalla definizione di pegging
Il pegging si riferisce al tipo di gioco in cui la donna penetra l’uomo con uno strap-on e, nella maggior parte delle situazioni, lo fa eiaculare attraverso la stimolazione della prostata.
Il termine pegging si riferisce specificamente alla penetrazione anale di un uomo da parte di una donna, ma nel linguaggio comune viene spesso utilizzato anche tra due donne.
Scambio di “potere”
Più che di scambio di ruolo, forse, ha senso parlare di scambio di potere. Identifichiamo la penetrazione anale come qualcosa in cui chi penetra sta sottomettendo l’altra persona. Questo va al di fuori del proprio genere e orientamento sessuale, si riferisce molto di più al ruolo di quel momento, di quel contesto, di quel gioco.
Se chi penetra viene identificata come la persona che conduce il gioco, allora possiamo definirlo come uno scambio di potere, non di ruolo.
Anche se qui potremmo aprire un capito anche sul potere, poiché non è detto che chi penetra analmente stia al potere, perché sono molti i giochi e le dinamiche in cui chi la persona penetrata gestisce il gioco, comanda l’altra persona, definisce il cosa e come.
Siamo quindi così sicuri di voler parlare ancora di scambio?
Il pegging è doloroso?
Il sesso non dovrebbe mai essere doloroso, nemmeno quello anale. Quindi nemmeno il pegging.
Non bisogna però pensare che sia una passeggiata, soprattutto le prime volte. All’inizio è normale che possa far male perché la componente psicologica influisce molto su quella fisica, per cui è facile essere rigidi e di conseguenza sentire male. Col tempo si impara a conoscersi, a rilassarsi, a rendere tutto più fluido.
Ovviamente, come ogni gioco di coppia, si fa in due, per cui con una buona comunicazione (e un buon lubrificante) tutto sarà più semplice.
Se l’esperienza col pegging risulta spesso o sempre dolorosa, nonostante la lunga preparazione di dilatazione e il riscaldamento, meglio fare un controllo medico. In questo caso la causa potrebbe essere qualcos’altro.
Come comunicarlo alla partner?
Pare che sia sempre molto difficile comunicare alla propria compagna che si ha questo desiderio. Il più delle volte perché viviamo sotto una cultura che ci insegna che la penetrazione anale sia solo una cosa femminile o tra uomini gay. Non temete! A volte basta capire se dall’altra parte c’è un’apertura in tal senso e spesso basta iniziare da cose più semplici come un dito e/o dell’anilingus (leccare attorno all’ano).
Sappiate che spesso il desiderio c’è anche dall’altra parte e non è detto che si tratta di rivalsa (come fosse una lotta di genere) delle donne sugli uomini. Semplicemente è un desiderio sessuale come molti altri.
Anche per le donne è molto difficile proporlo al proprio compagno, il più delle volte per paura di un’incomprensione socioculturale, come detto prima.
Come al solito la risoluzione è indagare, comunicare, esprimere un desiderio.
All’atto pratico cosa serve per il pegging?
Se dovessi stilare una lista direi:
- Dildo (parti da un dildo piccolo)
- Lubrificante
- Preservativi
- Pazienza
- Desiderio
Ma prima ancora è meglio usare le dita, così da avere dall’altra parte anche un feedback diretto da parte della persona che penetra. Con il dito è molto facile percepire la dilatazione, come o muscoli si contraggono e se c’è una resistenza moderata o meno. Con i dildo non è così semplice se non si ha troppa esperienza.
Il lubrificante è la chiave di volta. Non solo da un punto di vista fisico ma anche psicologico. Ci mette sempre in una situazione di sicurezza sia fisica, perché abbatte il grip e la resistenza naturale del muscolo, ma anche psicologica perché ci da modo di avere un aiuto per far scivolare letteralmente il tutto.
Inoltre il pegging prevede che il dildo sia attaccato, fisicamente, alla persona che lo adopera. Per cui è necessario avere uno strap on, ovvero un dildo con la cintura.
Ne esistono di vari tipi, tra cui quelli strapless (ovvero che penetrano anche la donna e non hanno cintura).
Tra i più comuni, e consigliati anche da me, ci sono quelli con la cintura e con il dildo intercambiabile, in modo da poter usare dildo diversi, con diverse grandezze, durezze e forme.
Come prepararsi al pegging?
Per chi riceve: esercitarsi da soli è un buon modo per conoscersi prima ancora di iniziare!
Chi ha già esperienza con la masturbazione anale e il massaggio prostatico è avvantaggiato. Esplorare la propria sensibilità al piacere anale, della dilatazione dello sfintere e della proposta vi aiuterà anche a guidare l’altra persona.
- Fatevi un massaggio perineale.
- Penetratevi l’ano con le dita con guanti e lube.
- Trovate ed esplorate la vostra prostata.
- Il passo successivo potrebbe essere un dildo piccino e mano mano più grande.
Scoprire da soli cosa vi piace può essere un ottimo modo per iniziare a fare del buon pegging con la vostra compagna.
Per chi è parte “attiva”: conoscere i desideri della persona e avere dimestichezza con il dildo (o strap on) che si utilizzerà.
Lo strap on diventa una sorta di prosecuzione del proprio corpo. A volte aiuta familiarizzare un po’ prima con lui per capire come funziona, per capire come muovere il bacino e per imparare quanto spingere, soprattutto le prime volte.
Un consiglio spassionato che vi do è quello di scaldare il dildo prima di usarlo con l’altra persona. Spesso il freddo fa irrigidire chi abbiamo di fronte. Metterlo a nostro agio è la nostra prima preoccupazione.
Andateci piano, prendetevi il vostro tempo e godetevi le espressioni di chi avete davanti!
Esiste una posiziona adatta?
Spesso è molto soggettiva, varia da persona a persona. Questo vale per la penetrazione anale in generale.
La scelta della posizione dovrebbe combinare due fattori, soprattutto le prime volte:
- Meglio una posizione in cui l’uomo può rilassarsi e lasciarsi coinvolgere al meglio. Fate scegliere a lui e se non si sente sicuro fatela cambiare. All’inizio non è semplice capire.
- Come seconda cosa, la posizione deve essere gestibile per la donna senza problemi. Una bella posizione è sicuramente a 90, ma può diventare una sfida se c’è una marcata differenza di altezza tra l’uomo e la donna.
- Spesso la soluzione più semplice per iniziare è con l’uomo sotto a faccia in su. Soprattutto all’inizio è anche un buon modo per avere un feedback attraverso il volto.
Adesso non mi resta che augurarvi buon divertimento!